Ma non c'è da sorprendersi. Soltanto 26 Paesi su 54 hanno condannato l'invasione russa dell'Ucraina.
BAMAKO - Dall'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo, la presenza del Cremlino sulla piattaforma mediatica africana è aumentata notevolmente. I contenuti pro-russi che circolano sulle televisioni nazionali e sui social-media africani esaltano la crescente influenza russa nel continente, creando, al contempo, ostilità nei confronti di americani ed europei - soprattutto francesi. Lo riporta il New York Times.
Tra i documenti top-secret trapelati dai server del Pentagono nelle ultime settimane, ci sono addirittura dei documenti che attestano l'esistenza di una campagna mediatica portata avanti dai servizi segreti russi (Fsb) con l'intento di aumentare l'influenza della Russia nel continente in chiave occidentalizzale.
L'emittente televisiva Afrique Média, ad esempio, ha recentemente firmato un accordo di collaborazione con la televisione di Stato russa RT ed è solita pubblicare contenuti che esaltano l'esercito russo, raggiungendo picchi di sudditanza come il recente «Gloria a Putin» pronunciato in diretta televisiva da un cronista.
Interpellato dal New York Times, il fact-checker Abdoulaye Guindo, ha dichiarato che in Mali «le fake news russe sono prodotte su scala industriale» e che «la bravura degli account filorussi è innegabile».
Al contempo, sempre più emittenti statunitensi ed europee stanno lasciando l'Africa. È il caso di France 24 e Radio France International, entrambe finanziate dal governo francese, che hanno sospeso, il mese scorso, le attività in Burkina Faso e in Mali a causa della pubblicazione di storie ritenute «scomode» dalle amministrazioni statali.
Sempre più Paesi africani stanno voltando le spalle all'Occidente per allinearsi agli interessi di Mosca. Dal Sudafrica al Madagascar, dal Mali alla Repubblica Centrafricana. Ma non c'è da sorprendersi. Soltanto 26 Paesi del continente su 54 hanno condannato l'invasione russa dell'Ucraina.