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Mario Tozzi e il riscaldamento globale: «Tempo? Non abbiamo tempo»

ROMAMario Tozzi e il riscaldamento globale: «Tempo? Non abbiamo tempo»

16.08.23 - 06:30
Ticino, Svizzera… è un problema di tutti: «Serve un accordo coatto»
Imago
Mario Tozzi e il riscaldamento globale: «Tempo? Non abbiamo tempo»
Ticino, Svizzera… è un problema di tutti: «Serve un accordo coatto»
«L’agenda la detta la crisi climatica, forse non tutti hanno capito quale sia realmente la situazione».

ROMA - Ondate di caldo che si alternano a bruschi cali delle temperature. E poi piogge torrenziali, spessissimo grandine, fiumi che tracimano. Il tutto condito da una serie lunghissima di “giornata più calda di sempre” o “mese più caldo di sempre”. La Svizzera non fa eccezione. Il nostro Cantone non fa eccezione. Come ovunque nel mondo gli effetti del cambiamento climatico si stanno facendo sentire. Per raccontare tutto ciò alcuni dicono: «Bizze del tempo». Altri invece ribattono: «Effetti del riscaldamento globale». 

«Non mi pare ci siano dubbi. Si sta parlando della differenza tra tempo meteorologico e clima - è intervenuto Mario Tozzi, Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano (CNR), membro del consiglio scientifico del WWF, nonché apprezzato divulgatore scientifico - Il primo indica il complesso delle condizioni atmosferiche in un preciso momento e luogo. Il secondo è l’insieme di tutti i processi meteorologici in un periodo lunghissimo». 

E i fenomeni estremi…
«Riguardano il clima. Sono una conseguenza della maggiore energia termica presente nell’atmosfera. Questa si trasforma in energia meccanica, facendo così aumentare l’intensità delle perturbazioni. E la loro frequenza».

Anche in zone solitamente poco “esposte”, negli ultimissimi anni l’aumento di eventi estremi sembra esponenziale. C’entra pure la capillare e a volte ingigantita copertura dei media?
«I media fanno il loro lavoro. Semplicemente, nella sua discesa, la palla sta rotolando sempre più velocemente. Non si sta parlando di una crescita lineare, non funziona così. Nelle dinamiche del clima si procede per ondate, per impulsi». 

Nel libro “Un’ora e mezzo per salvare il mondo” lei suggerisce piccoli comportamenti che possono fare la differenza. Il comportamento del singolo però inciderebbe pochino…
«Certo, non sarebbe risolutore. Il comportamento ecologico ha però valore per noi stessi. E in più, per me vale sempre la favola del colibrì, impegnato a spegnere da solo l’incendio nella foresta mentre gli altri animali pensano a scappare. Davanti alle prese in giro del leone risponde: “Intanto faccio la mia parte”». 

Stati Uniti, Giappone e Germania sono tra i Paesi che inquinano maggiormente al mondo (fonte COP27). Tra quelli orientali davanti a tutti ci sono Cina e India, cresciuti industrialmente seguendo l’esempio occidentale.
«Non sono un politologo, però andate a Nanchino e guardate quante auto con motore a combustione interna ci sono: quasi nessuna. La stragrande maggioranza si muove grazie alle batterie elettriche». 

Questo anche per convenienza: la produzione è là.
«Ma è colpa nostra se, come occidentali, siamo dalla parte delle convenienze sbagliate? Abbiamo lucrato l’impensabile, per due secoli siamo stati monopolisti dei combustibili fossili. Se qualcuno ha capito prima e meglio come comportarsi la colpa è nostra. È inutile pensare di protestare». 

Una delle prime preoccupazioni climatiche globali riguardò il buco nell’ozono.
«Che potrebbe chiudersi nei prossimi decenni. È un esempio perfetto di quello che un accordo globale potrebbe fare. Con il protocollo di Montreal del 1987 si impose la riduzione di produzione e consumo dei gas Clorofluorocarburi (CFC) e dal 2000 il buco si è sempre più ridotto. All’epoca di fu un accordo coatto, un’imposizione. È quello che servirebbe adesso per tentare di combattere il surriscaldamento globale». 

Quanto tempo abbiamo per intervenire?
«Tempo? Non abbiamo tempo. Forse non tutti hanno capito quale sia realmente la situazione. Ci stiamo illudendo di essere davvero noi a dettare l’agenda, ma non è così. Il 2030, il 2050... l’agenda la detta la crisi climatica. Il momento dell’azione era... ieri».

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COMMENTI
 

s1 1 anno fa su tio
Alla fine di ogni impero tutto va a rotoli, società, economia, morale, costumi, educazione. E siamo lí. E le rane bollite non se ne accorgono di quanto sia tutta una macabra e triste farsa. Clima, economia, guerra, salute... Pane et circensem.

leopold 1 anno fa su tio
I commenti su Tio confermano che non abbiamo speranze. L'ignoranza regna sovrana! Lo dico con paura e rispetto. Paura per il futuro, per i miei, nostri figli. Con il negazionismo non cambierà nulla. Anche chi non crede nel cambiamento del clima, potrebbe mettere in discussione le proprie abitudini per una questione d'impiego delle risorse, per la salvaguardia di altre specie animali, ecc. Invece no, come struzzi a proteggere le nostre cattive abitudini. È tardi e con questa ignoranza siamo già estinti...

LaLussy 1 anno fa su tio
Risposta a leopold
Qui non si parla di negazionismo. Il cambiamento climatico c'è, è evidente anche agli "ignoranti" che scrivono qui sotto. Quello che sfugge a lei, che probabilmente fa parte della popolazione terrorizzata da queste notizie è che, tutte le soluzioni che portano i "nostri governi" non sono soluzioni per il clima ma solo per le loro tasche. Il cambiamento climiatico continuerà e come successo nelle Ere precedenti, ci sarà un nuovo cambio di era geologica. Noi ci adatteremo, chi non si adatterà saranno quelli con il cervello come i Dodo 😉

Dred 1 anno fa su tio
Risposta a leopold
Leopold, hai ragione. Tutti a trovare scuse pur di non cambiare anche solo un pochino le proprie abitudini. "E il cambiamento climatico non esiste", "non siamo noi la causa", "la Svizzera può fare ben poco", "il cambiamento climatico è già successo in passato". Come dici tu, siamo proprio degli struzzi con la testa nella sabbia. Può anche darsi che noi ci adatteremo, ma bisogna pensare anche a tutte le specie animali e vegetali che non ci riusciranno. Anche per noi comunque la vita non sarà più la stessa, con incendi e siccità sempre più frequenti.

tartux 1 anno fa su tio
Risposta a LaLussy
Scusi ma lei dice e cito "Non si parla di negazionismo" per poi usare la classica scusa negazionista del -ci sono sempre stati riscaldamenti e rafreddamenti nelle ere precedenti?-.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a LaLussy
LaLussy, non credi che gli interessi economici al non cambiamento siano più grandi di quelli al cambiamento? Petrolio, gas, ...

tulliusdetritus 1 anno fa su tio
Se poi per produrre l’elettricità per far funzionare le auto elettriche si usano centrali a carbone come in Germania, allora sì che siamo messi bene! Al caro Tozzi manca evidentemente un passaggio (e non solo a lui purtroppo)

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a tulliusdetritus
tulliusdetritus, Nel 2022 in Germania quasi il 50%dell'energia consumata derivava da fonti rinnovabili, inoltre prevedono un piano d'investimento nelle rinnovabili da 1000 miliardi di Euro.

Vallocavallo 1 anno fa su tio
ma baasasta avete rotto andate a rompere i 3/4 del mondo che se ne sbattono di qualsiasi regola,accordo o legge sul clima degli ultimi 50 anni

PanDan 1 anno fa su tio
e cominciamo dal ciclo di produzione delle macchine elettriche, e allora?

PanDan 1 anno fa su tio
e il terrore climatico continua...

Peter Parker 1 anno fa su tio
Io questo tipo non lo conosco…però quando porta come esempio positivo e virtuoso la Cina….mi dispiace ma mi scade. Parlare di elettrico della mobilità su larga scala senza valutare l’impatto produttivo e‘ a dir poco banale. L’esempio poi dell‘accordo coatto (solo per chi ha rettificato gli accordi di Montreal) sulla produzione ed uso dei CFC, e‘ un paragono ridicolo. Quelli erano gas per frigoriferi e bombolette spray (capirai che tragedia a trovare sostituti…). I CFC non sostituibili in specifici usi infatti sono rimasti. E per stare in tema della sua amata Cina….e‘ proprio in Cina dove si erano verificati aumenti di CFC dopo gli accordi di Momtreal…. Detto questo, i media fanno il loro lavoro…male. Non nell’interesse di informare in modo imparziale e fattuale, ma solo ed unicamente drammatizzando la situazione. Titoli catastrofici, immagini fuori contesto, narrativa pilotata, etc… per rendere il tutto più accattivante (in fondo non sono certo le buone notizie che fanno audience). I cambiamenti non li fermiamo di certo noi. Ci miglioreremo per forza maggiore, ci adatteremo e ci saranmo delle nuove abitudini.

Valentino Alfano 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Peter Parker appoggio tutto quello che hai scritto. Finalmente uno che dice tutto senza performance da accademia drammatica. bravo!

tartux 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Capisco una parte del suo discorso un'altra però é erronea e fa lo stesso lavoro dei giornalisti. L'intervistato parlava dei singoli individui, quelli che comprano auto elettriche. Inoltre viene chiaramente detto: "Cina e india sono fra i piû inquinatori". Poi per sfatare un mito la Cina ha vagliato uno dei programmi più ambiziosi al mondo per la transizione energetica e climatica, mentre in Europa ce ne stiamo seduti dicendoci "tanto siamo emglio noi" ma se la popolazione mondiale vivesse come viviamo noi Europei saremmo già al collasso climatico ambientale.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a tartux
Tartux. All‘osservazione del giornalista sul,fatto che tra i maggiori inquinatori ci siano Cina ed India (che, aggiungo io, insieme contribuiscono con più di 1/3 di tutte le emissioni di CO2 mondiali…), il buon Tozzi tira fuori l’argomento di Nanchino, come esempio virtuoso. Ora a me piacerebbe vedere le varie miniere di Litio in Cina….e come estraggono, e chi estrae. Oppure andiamo in Africa, nelle varie miniere date in licenza ai cinesi. Io non considero la Cina come esempio da prendere, soprattutto nel campo del rispetto dell’ambiente. di sicuro non ora e nemmeno per i prossimi 20 anni.

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Andate giù in Russia a far finire la guerra . Che credo stia inquinando abbastanza. E dopo di lì in Africa e se resta tempo andare in Cina e India a far finire L’ inquinamento che creano…. Magari anche informarsi di quanto inquina una nave da crociera? Quante c’è ne sono in giro?? Gare automobilistiche? Veicoli da cantiere( i nostri hanno filtri ma non so all estero) ..Noi qui ne facciamo già più di tanti altri!!

miomiomio76 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
Giusto ! Stop a la guerra in primis…un inquinamento massivo dove sono investiti miliardi che sarebbero già potuti andare a creare energie alternative….

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Pianeta Terra
Un abitante della Cina inquina la metà di un abitante della Svizzera
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