Cerca e trova immobili

ISRAELELa tregua regge

24.11.23 - 23:10
Nella giornata di oggi sono stati liberati i primi tredici ostaggi israeliani dopo quasi cinquanta giorni nelle mani di Hamas.
keystone-sda.ch (ABIR SULTAN)
L'elicottero che ha riportato a casa i tredici ostaggi israeliani.
L'elicottero che ha riportato a casa i tredici ostaggi israeliani.
Fonte ats ans
La tregua regge
Nella giornata di oggi sono stati liberati i primi tredici ostaggi israeliani dopo quasi cinquanta giorni nelle mani di Hamas.

TEL AVIV - Sono liberi i primi 13 ostaggi israeliani, donne e bambini, dopo quasi 50 giorni trascorsi nei tunnel dei terroristi a Gaza. Assieme a loro sono stati rilasciati da Hamas anche undici stranieri, mentre Israele ha scarcerato 39 palestinesi.

La tregua, come da programma, è scattata stamattina alle 7 (le 6 in Svizzera) per consentire lo scambio di prigionieri. L'operazione sarà ripetuta fino a lunedì compreso per arrivare alla cifra finale di 50 ostaggi in cambio di 150 detenuti palestinesi che non si sono macchiati di omicidio, secondo la condizione posta da Israele alla fazione islamica. Non è escluso che il cessate il fuoco vada oltre i 4 giorni già concordati e che si arrivi al rilascio di 100 rapiti israeliani in cambio di 300 palestinesi.

Alle 16 in punto sono cominciate le operazioni per lo scambio precedute da una lunga preparazione che - sul versante di Gaza, dove dall'Egitto sono rientrati circa 80 palestinesi e 137 camion di aiuti umanitari - ha coinvolto la Croce Rossa. Hamas ha consegnato all'organizzazione internazionale gli ostaggi: 9 donne (per la maggior parte anziane), 3 bambine e un bambino, tutti del kibbutz di Nir Oz, uno dei più colpiti dalle razzie dei miliziani.

In quell'insediamento i rapiti sono stati 75, di cui 13 bambini. La lista dei rilasciati comprende Doron Katz Asher (34 anni), Aviv Asher (2), Raz Asher (4), Daneil Alloni (45), Emilia Alloni (6), Keren Monder (54), Ohad Monder (9), Ruthi Monder (78), Yaffa Aadar (85), Margalit Moses (77), Hanna Katzir (77), Adina Moshe (72) e Hanna Perri (79). In questa prima lista non c'è il nome di Avigail Idan, la bimba di 4 anni (compiuti proprio oggi) con doppia cittadinanza israelo-americana i cui genitori sono stati uccisi il 7 ottobre e di cui Washington ha fortemente auspicato la liberazione.

La consegna alla Croce Rossa da parte della fazione islamica è avvenuta a Khan Yunis, nel sud della Striscia, ed è lì che gli israeliani hanno ricevuto una prima visita medica dove non sono stati riscontrati particolari problemi. Da Khan Yunis il convoglio si è diretto verso il valico di Rafah, attraverso il quale è passato in territorio egiziano.

Lì gli ormai ex ostaggi sono stati presi in consegna dalle forze israeliane - a cominciare dallo Shin Bet, che ha verificato identità e condizioni fisiche -, quindi sono rientrati in territorio israeliano attraverso il valico commerciale di Kerem Shalom, come mostra un video diffuso dall'esercito, per essere portati nella base militare di Hatzarim, nel Negev. Elicotteri attrezzati con speciale cuffie per i più piccoli per attutire il rumore li hanno infine condotti negli ospedali predisposti, dove hanno finalmente riabbracciato le loro famiglie. Secondo le prime informazioni, le condizioni dei rapiti sono buone.

Gli israeliani non sono stati i soli ostaggi a essere liberati da Hamas. Insieme a loro - grazie alla mediazione egiziana in un accordo separato - sono stati rilasciati anche 10 thailandesi e un filippino che saranno assistiti in Israele.

«Abbiamo completato il rientro dei primi dei nostri ostaggi. Siamo impegnati a riportare tutti a casa, la guerra continua», ha commentato in serata il premier Benyamin Netanyahu.

Contemporaneamente al rilascio degli ostaggi, Israele ha liberato, come pattuito, i primi 39 palestinesi. Si tratta di 24 donne e 15 minorenni che hanno lasciato il carcere militare di Ofer, in Cisgiordania, a bordo di due autobus della Croce rossa, diretti verso due località: il posto di blocco di Bitunya (Ramallah), dove sono stati rilasciati i residenti in Cisgiordania; e il Comando centrale della polizia di Gerusalemme, per quanti vivono nella parte est della città.

A Gaza intanto alcuni sfollati palestinesi nel sud hanno tentato di rientrare al nord, contrariamente a quanto previsto dall'accordo tra le parti. L'esercito aveva ammonito a non intraprendere il viaggio sia con volantini in arabo sia con post sui social: nel tentativo di passare comunque, due palestinesi sono stati uccisi e altri 15 feriti dal fuoco israeliano.
 

Centinaia di palestinesi tornano nella Striscia
Nel tardo pomeriggio erano circa 260 i palestinesi che, rimasti bloccati in Egitto dall'inizio della guerra di Gaza, hanno deciso di fare ritorno nella Striscia, e il loro numero potrebbe aumentare nei prossimi giorni di tregua. Un piccolo numero tenuto conto che i palestinesi in Egitto sono circa 4 mila. Ma, a parte il ricongiungimento con le famiglie, il loro destino appare quanto mai incerto.

Si tratta, perlopiù, di persone che si trovavano in Egitto per motivi di studio, commercio, lavoro o cure mediche, o che stavano rientrando a casa di ritorno da altri Paesi. Quando i valichi tra Egitto e Gaza sono stati chiusi, il 7 ottobre, hanno dovuto restare oltreconfine. Il governatorato del Nord Sinai ha assegnato loro degli appartamenti nella città di al-Arish e lì hanno atteso, per quasi 50 giorni, il modo per poter tornare dai propri cari, alcuni rimasti nel frattempo senza casa a causa dei bombardamenti israeliani.

La loro partenza avviene - hanno sottolineato oggi le autorità egiziane - «su loro richiesta, secondo quanto previsto dall'accordo di cessate il fuoco».

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Dex 1 anno fa su tio
Free Palestina

Keope1963 1 anno fa su tio
L’odioso nano dit ta to re non vuole essere dimenticato..

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
Non era un commento per questo articolo.., ho sbagliato

Keope1963 1 anno fa su tio
La brutalità messa in campo da Hamas il 7 di ottobre e la spaventosa e altrettanto brutale risposta messa in campo dal governo israeliano, ha scioccato l’opinione pubblica mondiale. Ciò che si nota è una crescente insofferenza reciproca con tutte le pericolose derive che si possono innescare. Ora sarebbe il caso di attendersi che dal disastro completo derivato dall’insana risoluzione ONU del 1947 sulla quale si basa l’attuale catastrofica situazione, la stessa organizzazione fallimentare faccia tutto il possibile per rimediare ai propri errori e tutelare nel miglior modo i nuovi accordi che dovranno essere presi se si vuole veramente disinnescare il conflitto che non ha mai avuto una fine. Le ragioni di entrambe le parti dovranno essere prese in considerazione evitando di offrire sostegno incondizionato ad una o all’altra parte. Altrimenti non se ne arriverà mai ad una.. Forse è meglio che lo scriva ancora, non è un commento antisemita!!

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Al momento i k r i M i n. A L i di Hamas e i k r i M. I n A. L I israeliani stanno rispettando la tregua. Meno male! D’altronde tra k r. I M I n a l i ci si intende…

leobm 1 anno fa su tio
Tra 63 sarà tutto finito secondo il ministro della difesa???? Ma!!!!!!

Peter Parker 1 anno fa su tio
Speriamo che questa tregua regga…..e che quei mai al i di Hamas non decidano (nuovamente) di romperlo, così come hanno fatto il 7 ottobre…..

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Il 7 ottobre hanno perpetrato un ignobile attacco na non mi sembra che abbiano infranto una tregua. Secondo me i maiali si nascondono anche dall’altra parte anche se travestiti da agnelli. Gli Innocenti dei due campi ne fanno le spese. Non vorrei ricominciare le nostre interminabili discussioni, sai molto bene cosa penso del governo israeliano e sai anche cosa penso di Hamas .. per il bene di tutti ora è necessario un intervento esterno che rimetta la palla al centro e che metta la camicia di forza a chi ne ha bisogno in entrambi i campi!

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
La tregua c’era eccome, l’esercito israeliano ha risposto all’attacco terr ori sti co (che ripeto ha causato vittime che in rapporto al 2001 sarebbe l’equivalente di 50’000 11 settembre). Attacco non provocato e lanciato unilateralmente. Le nostre discussioni sono giustamente interminabili poiché su vedute abbastanza contrastanti….su un tema a dir poco infocuato. E no, giusto per non contraddire quanto sopra, mettere sullo stesso piano Hamas con Israele (o i suoi governanti) è fuori discussione, assolutamente improponibile. Non ti preoccupare Bibi (e altre teste di serie) cadranno presto (e alcune saranno pure processate).. E’ così che funziona in uno stato di diritto, democratico e sviluppato socialmente. Nel frattempo, dalla parte di Hamas, i loro leaders saranno invece tranquilli con le loro famiglie in Qatar, nei loro appartamenti di lusso, a godersi i soldi che hanno rubato ai veri bisognosi nella striscia di Gaza. Per il bene di tutti, che si scenda nuovamente a negoziare una soluzione che sia sostenibile da entrambi.

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Quello che ho sempre criticato è il modo in cui gli israeliani hanno risposto dopo il 7 ottobre, il modo non il fatto che lo abbiano fatto. Ora ciò che è più importante è che il mondo intero si renda conto che bisogna veramente sorvegliare e accompagnare tutta questa gente, intendo entrambi i popoli, in modo che ci siano regole accettabili e rispettate. Ma la vedo molto dura..

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
Ben detto!

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
Mi auguro che almeno noi su Tio si possa poter scrivere senza essere accusati di antisemitismo per non apprezzare i metodi del governo israeliano. Credo che se non si scriva ogni volta che ci distanziamo da Hamas e che siamo contro il suo agire e i suoi scopi, incappiamo in queste accuse.. 🤷‍♂️

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
Ha ragione! Però comincio a infischiarmene! D’altronde i sostenitori dei R I n. N e g a t i aspettano solo che ci si dimentica di condannare anche Hamas per essere accusati.. di quello che i loro idoli stessi commettono.

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
Da quasi due mesi l’argomento è aperto ma vedo che è sempre meglio ripetere perché altrimenti si passa per antisemiti, quando invece la critica giustificata va al governo attuale e alle politiche sbagliate messe in atto soprattutto negli ultimi due decenni. Tenendo conto che le parole possono essere rigirate come uno le interpreta preferisco essere ripetitivo. Chiaro che il discorso stagna e non si evolve..

Keope1963 1 anno fa su tio
Peccato che sia solo una tregua e non la fine di questa insensata mattanza!

Sciguetto 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
Purtroppo finché Hamas continuerà ad esistere, essere osannata, protetta e foraggiata con soldi ecc. di soluzioni non ce ne saranno…

Sciguetto 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
*fermo restando che nemmeno gli israeliani sono agnellini

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a Sciguetto
Il mio commento non si riferiva a una parte piuttosto che un’altra.. tutta la faccenda in Palestina da anni è sfuggita di mano. Ci vuole un intervento esterno che rimetta le cose a posto e controlli il rispetto degli accordi e che si faccia carico del mantenimento della pace. La comunità internazionale ha fallito in quanto assente da sempre! Gli accordi vanno rivisti e comunque devono anche essere accettati da entrambe le parti perciò essere realmente equilibrati. Ad esempio Cisgiordania libera da insediamenti abusivi di coloni israeliani. Collegamento terrestre con Gaza e autonomia energetica della striscia che ora dipende da Israele. Questo solo per citare qualche punto…

Sciguetto 1 anno fa su tio
Risposta a Keope1963
Keope, incolpare una o l’altra parte (riferendosi a Israele e Palestina) è oggi impossibile, sono successe troppe cose commesse da una o l’altra (trattati di pace disattesi, guerra dei sei giorni, del kippur ecc). Ho scritto di Hamas perché alla fine il discorso è che si stava, lentamente e faticosamente, arrivando a colloquii costruttivi MA questo ad Hamas (che ha nel suo statuto la distruzione di Israele…) non stava bene ed ha compiuto la strage del 7 per affossare i tentativi di trattative per arrivare ai due Stati.

Keope1963 1 anno fa su tio
Risposta a Sciguetto
Vero. Purtroppo non agiscono per il popolo palestinese ma per i loro scopi che sono altri.

W.Bernasconi 1 anno fa su tio
Risposta a Sciguetto
Concordo sia con Sciguetto che con Keope.
NOTIZIE PIÙ LETTE