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EUROPAUe: intesa per la legge sull'intelligenza artificiale

09.12.23 - 09:21
Lo ha annunciato in un tweet il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton.
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Fonte ATS ANS
Ue: intesa per la legge sull'intelligenza artificiale
Lo ha annunciato in un tweet il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton.

BRUXELLES - Dopo un negoziato fiume di oltre 36 ore, le istituzioni Ue hanno raggiunto l'accordo sull'AI Act, la legge europea sull'intelligenza artificiale (IA). Si tratta del primo quadro normativo sui sistemi di IA nel mondo.

Lo annuncia in un tweet il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton. Obiettivo della normativa è garantire che l'IA protegga i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale, stimolando al tempo stesso l'innovazione e rendendo l'Europa leader nel settore.

«Storico! L'Ue diventa il primo continente a stabilire regole chiare per l'uso dell'IA. L'AI Act è molto più di un regolamento: è un trampolino di lancio per startup e ricercatori dell'Ue per guidare la corsa globale all'intelligenza artificiale», ha commentato Breton su X. «Il meglio -deve ancora venire!». Soddisfazione è stata espressa anche dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che ha definito l'intesa odierna come un «momento storico per l'Europa digitale».

I negoziatori hanno concordato una serie di salvaguardie e ristrette eccezioni per l'uso di sistemi di identificazione biometrica (RBI) in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti, si legge in una nota del Parlamento europeo. L'RBI "post-remoto", si spiega, verrebbe utilizzato esclusivamente per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave.

I sistemi di identificazione biometrica «in tempo reale», si legge ancora, sarebbero conformi a condizioni rigorose e il loro uso sarebbe limitato nel tempo e nel luogo, ai fini di: ricerche mirate di vittime (rapimento, traffico, sfruttamento sessuale), prevenzione di una minaccia terroristica specifica e attuale, o localizzazione o identificazione di una persona sospettata di aver commesso uno dei reati specifici menzionati nel regolamento (tra cui terrorismo, traffico di esseri umani, omicidio, stupro).

Quanto alle pratiche vietate, la lista dei divieti include i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili, come le convinzioni politiche, religiose e la razza; la raccolta non mirata di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale; il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro e nelle scuole; il social scoring; le tecniche manipolative; l'IA usata per sfruttare le vulnerabilità delle persone. L'accordo prevede, inoltre, una serie di obblighi per i sistemi ad alto rischio, tra cui quello di una valutazione dell'impatto sui diritti fondamentali. In questa categoria saranno inseriti anche i sistemi di IA usati per influenzare l'esito delle elezioni e il comportamento degli elettori. I cittadini, poi, avranno il diritto di presentare reclami sui sistemi di IA e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate sui sistemi di IA ad alto rischio che hanno un impatto sui loro diritti.

Altro punto fondamentale riguarda i guardrail per i sistemi di IA generale, e in particolare per quelli ad alto impatto con rischio sistemico, per cui sono previsti obblighi più stringenti che vanno dalla valutazione del modello, alla valutazione e mitigazione dei rischi sistemici, alla protezione della sicurezza informatica.

Il testo include infine misure a sostegno dell'innovazione e delle Pmi e un regime di sanzioni, con multe che vanno da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o l'1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell'azienda.

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COMMENTI
 

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Non sono le idee, i discorsi o le ambizioni degli uomini a far cambiare le epoche, bensì le epoche morenti, già mature della forza produttiva sociale e gravide di società futura, che spingono la società al cambiamento. Questo determinismo ci permette di inquadrare come l'estensione della cibernetica alla società intera sia parte della grande rivoluzione (di specie) in corso. I computer simulano e superano la nostra capacità/velocità di calcolo facendosi sempre più piccoli e potenti, non solo fino a diventare organi artificiali del nostro corpo, ma offrendoci la possibilità di diventare neuroni di un cervello sociale. Macchine automatiche ed algoritmi, che funzionano in maniera autonoma, annunciano la società futura più di mille proclami di uomini politici, risoluzioni parlamentari o normative in nome della Santa democrazia.

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Il tema dell'Intelligenza Artificiale sta diventando esplosivo, perché non c'è compito o mansione dell'attività produttiva che non possa essere svolto dalle macchine. Siamo già ad algoritmi che producono altri algoritmi, a macchine che addestrano macchine. In questo processo, l'uomo diventa sempre più superfluo, non solo nelle fabbriche, ma anche nei lavori cosiddetti "cognitivi". Non a caso capitalisti che si occupano di IA, come Elon Musk o Sam Altman, sono tra i sostenitori del reddito universale di base. Tale proposta è però contraddittoria: non ha senso dare un salario a tutti se nessuno poi produce plusvalore.

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Ciulindo.47
Se siamo visti come consumatori, il senso c'è l'ha,, comunque molti cittadini non hanno ancora capito cos'è il "reddito di cittadinanza", anche se oggi è ancora prematuro metterlo in atto, in un prossimo futuro verrà respinta come proposta anche dalla politica. Quindi ognuno si arrangi da solo...

Ciulindo.47 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Non c’è nemmeno da indugiare troppo a lungo perché, se l'economista Santiago Niño-Becerra, tempo fa sosteneva che “da qui in avanti ci sarà sempre meno bisogno di lavoro umano” ricordando che nel 2010, durante una conferenza, Jeremy Rifkin disse che se l'evoluzione della tecnologia fosse continuata come negli ultimi 15 anni, ad un certo punto del nostro secolo, per generare il 100% del PIL mondiale sarebbe bastato il 5% della popolazione.

GruetliWSAAWF 1 anno fa su tio
“Il meglio deve ancora arrivare”. Direi anche no, o meglio, l’inizio della fine.

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a GruetliWSAAWF
Eh appunto! L'inizio della fine 👍
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