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STATI UNITIGaza, diplomazia... e Sinwar sarebbe ancora vivo

10.10.24 - 07:49
Nella telefonata tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu è emerso l'imperativo di ripristinare l'accesso al nord della Striscia
keystone-sda.ch / STF (Mark Schiefelbein)
Fonte ats
Gaza, diplomazia... e Sinwar sarebbe ancora vivo
Nella telefonata tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu è emerso l'imperativo di ripristinare l'accesso al nord della Striscia

WASHINGTON - Nella loro telefonata, Joe Biden e Benjamin Netanyahu «hanno discusso dell'urgente necessità di rinnovare la diplomazia per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas». Lo rende noto la Casa Bianca, secondo cui «il presidente ha inoltre discusso della situazione umanitaria a Gaza e dell'imperativo di ripristinare l'accesso al nord, anche rivitalizzando immediatamente il corridoio dalla Giordania».

Gli Usa ritengono che Sinwar sia vivo
Gli Stati Uniti ritengono che il leader di Hamas Yahya Sinwar sia vivo e probabilmente nascosto in un tunnel sotterraneo di Gaza con ostaggi nelle vicinanze: lo ha detto l'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk.

«Yahya Sinwar rimane il decisore. Rimane - crediamo - vivo e in un tunnel sotto Gaza, con ostaggi e probabilmente con ostaggi nelle vicinanze», ha affermato durante una chiamata per le festività ebraiche con i rabbini americani. Questo è l'aggiornamento più dettagliato sullo stato di Sinwar da parte di un alto dirigente statunitense in settimane, se non mesi.

Negli ultimi giorni, Sinwar avrebbe ristabilito i contatti con i funzionari di Hamas fuori Gaza dopo più di un mese in cui non si erano avute sue notizie.

Consiglio sicurezza Onu diffida Israele da bando Unrwa
Il giorno dopo un simile avvertimento lanciato dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, compresi gli Stati Uniti, ha messo in guardia Israele contro il voto di una legge che proibirebbe le attività dell'Agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi (Unrwa).

Dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, lo Stato ebraico accusa l'Unrwa di impiegare «terroristi». In Consiglio di Sicurezza l'ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield ha avvertito che seguiva «con grande preoccupazione» la proposta di legge israeliana che potrebbe modificare lo status legale dell'agenzia Onu, sottolineando il rischio di compromettere la sua «capacità di comunicare con i responsabili israeliani» e di «revocare i privilegi e le immunità diplomatiche di cui godono le organizzazioni e i dipendenti delle Nazioni Unite».

Al centro della riunione erano due testi approvati dalle commissioni Affari esteri e Difesa della Knesset per mettere fine all'attività e allo status dell'Unwra nei Territori palestinesi occupati da Israele. L'Algeria, membro non permanente del Consiglio che aveva chiesto la riunione, ha ricordato che «da anni le autorità israeliane hanno chiaramente espresso il loro desiderio e volontà di smantellare l'Unrwa», agenzia creata dall'Assemblea Generale nel 1949, poco dopo la nascita dello Stato di Israele, e che gestisce ospedali e scuole a Gaza, in Cisgiordania, Libano, Siria e Giordania ed è considerata «la spina dorsale» dell'assistenza umanitaria internazionale a Gaza.

Guterres «persona non grata»
Nella Striscia di Gaza, «la distribuzione degli aiuti non può essere immaginata senza l'Unrwa», ha avvertito l'ambasciatore francese Nicolas de Rivière, invitando «Israele a rinunciare ai progetti che mirano a criminalizzare le attività dell'Agenzia e a chiudere i suoi uffici a Gerusalemme Est».

Le relazioni tra l'Onu e Israele sono storicamente difficili e sono peggiorate nell'ultimo anno con il segretario generale Guterres, dichiarato «persona non grata» dallo Stato ebraico. Martedì, Guterres aveva annunciato di aver scritto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu mettendo in guardia dalla «catastrofe» umanitaria che una legge che proibisse l'Unrwa provocherebbe, definendo l'agenzia «indispensabile» e «insostituibile».

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