A bordo del volo Air India c'erano 191 persone: si trattava di un volo di rimpatrio
CALICUT - Ha tentato di atterrare ma ha dovuto riattaccare, come si dice in gergo aeronautico, per il maltempo e le forti piogge che si abbattono da ore in Kerala, nel sud dell'India. E, al secondo tentativo di toccare terra, è andato fuori dalla pista dell'aeroporto di Kozhikode, nota in passato con il nome di Calicut: si è spezzato in due tronconi, finendo in una vallata, causando la morte di almeno 20 persone - tra cui il comandante e il secondo in cabina di pilotaggio - e tante decine di feriti, molti in gravi condizioni.
L'incidente, il cui bilancio finale rischia di essere ancora più grave, è stato causato dalle forti piogge che si stanno abbattendo sullo stato del sud dell'India da giorni, e che, la scorsa notte, hanno già portato alla morte di otto persone, travolte da una slavina. Secondo i soccorritori, le stesse piogge che hanno reso impraticabile la pista hanno tuttavia impedito, quasi "miracolosamente" che l'aereo prendesse fuoco.
Un volo di rimpatrio da Dubai - Il volo IX-1344, operato con un Boeing 737 dalla Air India Express - società controllata dalla compagnia di bandiera - era partito da Dubai e non faceva un viaggio di linea normale: per l'emergenza Covid, l'India intera è ancora chiusa ai voli internazionali fino al 31 agosto e il volo schiantatosi a Kozhikode rientrava nel programma nazionale di rimpatrio per cittadini bloccati all'estero dalla pandemia di coronavirus.
Un viaggio speciale di ritorno, che riportava a casa passeggeri, tutti indiani, molti di loro emigrati per lavoro, che avevano dovuto attendere mesi prima di rientrare in patria e riabbracciare le famiglie. Tra i 191 a bordo (compreso l'equipaggio), hanno riferito i media locali, anche dieci bambini, alcuni dei quali, secondo la Protezione Civile che ha gestito i soccorsi, sarebbero ricoverati in condizioni critiche.
Sopravvissuto un bimbo di un anno e mezzo - Un piccolo di appena un anno e mezzo è stato salvato dai soccorritori mentre hanno commosso i social le immagini di una bimba rimasta da sola mentre si aggirava tra i rottami: portata all'ospedale più vicino è stata lanciata su Twitter una richiesta, con un numero da contattare, per chi la conoscesse.
Dopo lo shock e le varie testimonianze di vicinanza alle vittime, sui media indiani si sono immediatamente aperte le polemiche: secondo onmanorama.com, il più importante sito di news del Kerala, la pista dell'aeroporto di Kozhikode, costruita sulla sommità di un pianoro e con una delle due estremità affacciata ad un precipizio, è da tempo sotto osservazione. Gli esperti la ritengono infatti una delle più pericolose dell'intero paese.
Pilota di lunga esperienza - Questo tipo di piste, dicono «creano un'illusione ottica che costringe il pilota a un approccio di massima precisione. E, nel caso di cattive condizioni meteorologiche, i rischi di incidenti come quello avvenuto oggi sono veramente altissimi». Il comandante del volo IX-1344 era un pilota di lunga esperienza, sottolineano i media indiani spiegando che aveva 59 anni e tantissime ore di volo alle spalle, ex pilota militare con tanto di onorificenza.
Il nuovo incidente aereo è il secondo di questo tipo nel Paese nell'ultimo decennio. Nel 2010 a Mangalore un altro velivolo, sempre della compagnia di bandiera Air India, si schiantò in fase di atterraggio, causando la morte di 140 persone.
Visuals from the #AirIndia crash site in Calicut. Let’s pray for the victims. pic.twitter.com/Rmb5oeViTv
— Abhishek Lohia (@JuniorLohia) August 7, 2020