La petroliera, lunga 300 metri, si è incagliata il 25 luglio. Il 6 agosto ha iniziato a perdere carburante
PORT LOUIS - Il governo di Tokyo invierà una squadra di esperti alle Mauritius per fornire assistenza dopo la fuoriuscita del combustibile dalla nave di proprietà di un armatore giapponese e il rischio di un disastro ambientale senza precedenti.
Un team di sei persone partirà lunedì mattina alla volta di Port Louis, la capitale dell'isola situata 550 chilometri a est del Madagascar, dove si è arenata la petroliera.
L'esecutivo nipponico ha spiegato in un comunicato che il team ha una conoscenza specifica delle attività di soccorso nella gestione dei disastri ambientali e nella rimozione di sostanze inquinanti a salvaguardia degli ecosistemi.
Nella squadra ci sono 4 membri della Guardia costiera nazionale, un funzionario del ministero degli Esteri e uno della Agenzia della Cooperazione internazionale.
Separatamente, in una conferenza stampa il vice presidente della Mitsui O.S.K., Akihiko Ono, si è scusato per l'incidente e ha promesso di contribuire al meglio per risolvere il caso in maniera spedita in cooperazione con la società armatrice proprietaria della nave, Nagashiki Shipping Co.
Quasi 4'000 tonnellate nel serbatoio - La petroliera lunga 300 metri, varata nel 2007, era salpata dalla Cina, via Singapore, con destinazione finale in Brasile. Trasportava circa 3'800 tonnellate di petrolio quando si è incagliata il 25 luglio a Pointe d'Esny, una zona protetta dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide, situata vicino al parco marino di Blue Bay, un altro ecosistema a rischio.
Da giovedì mattina oltre 1000 tonnellate di petrolio si sono riversate in mare, costringendo il premier mauriziano Pravind Jugnauth a dichiarare uno "stato di emergenza ambientale".