È la più clamorosa delle rivelazioni contenuta nell'autobiografia che uscirà nelle librerie il 26 gennaio
ROMA - Asia Argento ha scelto di raccontare la sua storia in un'autobiografia, "Anatomia di un cuore selvaggio", edita da Piemme e che sarà nelle librerie a partire dal 26 gennaio.
Al Corriere della Sera, che l'ha intervistata, l'attrice e regista ha raccontato vari aspetto del suo tormentato vissuto - compreso quello destinato a far parlare maggiormente: le nuove accuse di violenza sessuale contro un personaggio famoso di Hollywood, Rob Cohen. «È la prima volta che parlo di Cohen. Successe nel 2002 mentre giravamo "xXx"», film nel quale Argento recitava accanto a Vin Diesel e Samuel L. Jackson. «Abusò di me facendomi bere il Ghb (la droga dello stupro, ndr), ne aveva una bottiglia. Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto».
Accusando Harvey Weinstein di averla violentata, la 45enne fu una delle protagoniste del movimento #Metoo. «Io avevo rimosso lo stupro. Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002, non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte. Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola. Mi sentivo forte del fatto che avevo già girato "Scarlet Diva" in cui lui doveva essersi riconosciuto. Non sapevo che aveva fatto lo stesso a tante altre».
Argento, con queste rivelazioni, torna inevitabilmente sotto i riflettori. Ma spiega di non aver paura e di aver detto la verità. «Una donna si riconosce nell’altra. Se uno tiene una bottiglia di Ghb sicuramente l’avrà dato anche ad altre», lasciando intendere che potrebbe non essere stato l'unico episodio con protagonista il regista di "Fast and Furious".