La zona rossa, che dovrebbe scattare da lunedì, andrà a vantaggio della campagna vaccinale, spiega il virologo.
Anche l'area di Milano ne trarrà giovamento.
MILANO - «Ai lombardi dico: evitate tutti i contatti interpersonali non indispensabili». È la raccomandazione del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano.
Intervistato dal Corriere della Sera, Pregliasco fa il punto sul contagio in Lombardia e su una situazione «che sarà sempre più critica nelle prossime settimane». La regione è alle prese con un'esplosione dei casi provocata dalla variante inglese, specialmente nelle province di Milano e Brescia. «Tutti gli indicatori ci dicono che nell’ultimo mese il Covid-19 ha ripreso forza e il muro del vaccino purtroppo è costruito solo in parte».
Da lunedì la Lombardia dovrebbe ritornare zona rossa, insieme ad altre 11 regioni. Si aspetta solo la conferma ufficiale con la firma del Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che arriverà nelle prossime ore. Questo, secondo Pregliasco, «dovrebbe agevolare la campagna vaccinale, al netto dei problemi logistici e di forniture: qualsiasi manuale di virologia dice che quando si vaccina bisognerebbe “chiudere tutto” per togliere terreno al virus. La zona rossa è oramai inevitabile: solo nel Bresciano le intensive sono occupate al 90%. Una situazione oggettivamente troppo rischiosa».
Il virologo è preoccupato dalla lentezza con cui si procede a immunizzare la popolazione. «Stiamo un po’ rincorrendo il virus: purtroppo siamo sotto il milione di vaccinazioni a livello regionale, più o meno si tratta del dieci per cento, la stessa percentuale che abbiamo sul nazionale. Ancora troppo poco per avere ricadute di massa positive». In questa fase Pregliasco consiglia di concentrare gli sforzi «per concludere le vaccinazioni di tutte le categorie fragili; e appena possibile somministrerei alla fascia 70-79, sempre molto colpita dall’infezione». Ma la variante inglese ha dimostrato che la fascia d'età più a rischio è quella dei giovani, proprio per lo stile di vita, comportamenti tipici dell’età ma oggi molto pericolosi».
Sarà soprattutto Milano a trarre giovamento dalla zona rossa, conclude il virologo. «Occorre ridurre sensibilmente la circolazione delle persone. L’alta densità abitativa è un’alleata di ogni virus». Ed è una buona notizia che Regione Lombardia abbia dato il via libera «alla delibera per le somministrazioni anti Covid-19 anche nelle aziende».