I due agenti, che hanno lasciato solo il magnate pedofilo la notte della sua morte, hanno trovato un accordo
NEW YORK - Hanno ammesso di aver falsificato i registri della prigione in cui Jeffrey Epstein si trovava, e dove è poi stato trovato morto impiccato. Ma, le due guardie della struttura newyorchese di massima sicurezza, non dovranno scontare nemmeno un giorno di carcere.
L'accordo extragiudiziale, riporta il Guardian, è stato raggiunto venerdì e gli agenti dovranno scontare 100 giorni di lavori di pubblica utilità ed essere a completa disposizione delle autorità in caso di nuove indagini riguardanti quella notte d'agosto del 2019.
Tova Noel e Michael Thomas, questi i loro nomi, erano stati accusati di dormire e navigare sul web piuttosto che vigilare sul comportamento del magnate e pedofilo in attesa di processo.
In seguito al decesso, inoltre, i due avevano mentito sotto interrogatori e avevano falsificato i registri riguardanti i controlli periodici nella cella dell'illustre prigioniero, che era invece stato lasciato solo per tutta la durata del loro turno.
Malgrado le diverse teorie, sul web e non solo, che Epstein sia stato ucciso a causa delle informazioni delicatissime in suo possesso, la tesi del procuratore di New York resta quella del suicidio.
Al momento, lo ricordiamo, detenuta nella stessa struttura c'è anche Ghislaine Maxwell, che verrà giudicata il prossimo autunno.