La replica di Martin Bashir alle accuse a lui e alla BBC per l'intervista “del secolo” ottenuta con l'inganno
LONDRA - Parla per la prima volta, dopo che la polemica riguardante l'intervista "del secolo" a Diana Spencer ha toccato il suo climax, l'ex-giornalista della BBC Martin Bashir.
Bashir, che avrebbe ottenuto la partecipazione della principessa con una serie di documenti falsificati, ha voluto dare la sua versione dei fatti sulle pagine del Sunday Times: «Non ho mai voluto fare del male a Diana, e sono sinceramente convinto di non avergliene fatto».
«Tutto ciò che è andato in onda era quello che lei voleva, ha potuto decidere cosa mostrare e quando sarebbe andato in onda», ha spiegato Bashir che - riferendosi alla recente uscita di William - ha confessato: «Non posso immaginare come si sentano e l'entità del dolore che li accompagna ogni giorno».
Bashir e la produzione della trasmissione della BBC Panorama erano riusciti a intervistare Diana attraverso il di lei fratello, Charles Spencer, a cui avevano presentato una serie di documenti contraffatti. Grazie a questi erano poi riusciti a fare pressioni affinché la sorella accettasse il faccia a faccia televisivo.
Il giornalista ha poi risposto direttamente alle critiche del principe William, che aveva parlato di «un clima di paranoia e isolamento» causato dall'intervista e che ha accompagnato gli ultimi anni di vita di Diana.
Per Bashir, è eccessivo ritenere la trasmissione responsabile di un problema molto più ampio: «In quegli anni di storie riguardo a Diana e Carlo ne giravano parecchie, si parlava anche di registrazioni segrete di telefonate private. Io in quelle non c'entravo niente, non credo di poter essere ritenuto responsabile di tante altre cose che stavano succedendo nella sua vita, e tutti i problemi complessi che l'hanno poi portata a fare le scelte che ha fatto».