Si teme però, con l'imminente riapertura delle discoteche, l'effetto della variante Delta.
Restano ancora da vaccinare oltre due milioni e mezzo di over 60.
ROMA - La settimana che si apre vede l'Italia tutta in zona bianca. Si unisce anche l'ultima regione che mancava, la Valle d'Aosta - e senza più l'obbligo di mascherine all'aperto: una rivoluzione rispetto agli ultimi 7 mesi. Con l'incognita della variante Delta - quadruplicati i casi a giugno rispetto a maggio -, che potrebbe imporre nuove zone rosse limitate, le riaperture saranno completate entro il 10 luglio dalle discoteche sotto le stelle.
L'unica eccezione è rappresentata da Norcia, comune umbro: in serata il sindaco Nicola Alemanno ha firmato il provvedimento con cui si proroga per sette giorni, fino al 4 luglio, l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto. La misura è stata adottata su richiesta del Commissario regionale per l'emergenza Covid, Massimo D'Angelo poiché l'incidenza dei casi settimanali è superiore a 200 su 100'000 abitanti ma nessuno legato alla variante delta. Scelta adottata anche perché in questa settimana sarà completata la campagna vaccinale.
Ricciardi avverte però che contro la variante Delta bisogna mantenere le cautele per evitare una nuova ondata.
E il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo lancia un appello ai giovani: «Devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass». «Devono riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi, La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti». Restano però da vaccinare prima oltre due milioni e mezzo di ultrasessantenni, la fascia d'età che rischia di più con il Coronavirus, che non hanno ancora ricevuto neppure una dose. Il commissario promette l'impiego di 50 team mobili per andare a scovare gli over 60 che non sono riusciti o non hanno voluto prenotarsi, specie nei luoghi più impervi e isolati del Paese.
Figliuolo non ha dubbi nel confermare l'obiettivo dell'80% di vaccinati, l'immunità di gregge o di comunità, entro fine settembre, su una platea di 54 milioni di persone. Le somministrazioni agli adolescenti tra i 12 e i 16 anni, affidate ai pediatri, slitteranno di alcune settimane in modo che si completi l'immunizzazione degli anziani, l'obiettivo da sempre prioritario e che sfugge. Finora oltre il 55% della popolazione (33,1 milioni) ha ricevuto almeno una dose, ma con la Delta ormai è necessario considerare la vaccinazione completa. «Ad oggi sono state effettuate quasi 49,5 milioni di somministrazioni, riassume il commissario. Il 60% della platea ha avuto una dose e circa 1 su 3 sono vaccinati. Si tratta di un bel risultato ma bisogna andare avanti». «Bisogna andarsi a vaccinare, a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi - spiega -, lo abbiamo visto anche in altri Paesi, ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna, ndr) ne abbiamo, a luglio solo poco meno di giugno».