Le fiamme stanno mettendo in ginocchio soprattutto la regione della Cabilia. Le autorità ipotizzano la matrice dolosa
ALGERI - Dopo la Grecia, l'Italia e la Turchia, anche l'Algeria si sta trovando confrontata da inizio settimana con diversi incendi nelle regioni a nord del Paese.
Il bilancio riferito dalle autorità nazionali è particolarmente drammatico. Si parla infatti di oltre una quarantina di incendi - di cui circa la metà divampati nella zona circostante la città di Tizi Ouzou, in Cabilia - che hanno già provocato la morte di almeno 65 persone. Di queste, 28 erano militari inviati sul posto per fornire un supporto alle operazioni di spegnimento delle fiamme.
Il premier Aïmene Benabderrahmane, parlando alle televisioni locali, ha evocato lo spettro della matrice dolosa all'origine delle fiamme. I roghi in Cabilia sono stati «estremamente sincronizzati» e questo «porta a pensare che si sia trattato di atti criminali», ha detto. Anche il ministro dell'Interno, citato dall'Associated Press, si è espresso sulla stessa linea. «Trenta incendi allo stesso momento e nella stessa regione non possono accadere per caso».