Chiesta l'incriminazione del presidente brasiliano
BRASILIA - La Commissione d'inchiesta sulla pandemia di Covid del parlamento brasiliano (Cpi) ha approvato le conclusioni di una indagine in cui raccomanda l'incriminazione del presidente Jair Bolsonaro per nove reati legati alla sua gestione dell'emergenza, tra cui «crimini contro l'umanità».
Dopo decine di udienze, la Cpi ha approvato con 7 voti su 11 il rapporto che accusa il governo di aver «deliberatamente esposto i brasiliani alla contaminazione di massa». Si parla anche di «prevaricazione», «ciarlataneria» e «istigazione a delinquere». Al termine del voto, un minuto di silenzio ha ricordato i 606'000 brasiliani morti di Covid.
«Un serial Killer» - Dopo essere stato chiamato "genocida" dalle opposizioni, per la sua gestione della pandemia di coronavirus, il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, è stato definito anche "serial killer" durante l'audizione al Senato in cui è stata presentata la relazione della Commissione.
«La responsabilità appartiene a molte persone, ma principalmente appartiene a questo presidente della Repubblica, questo serial killer con impulso omicida», ha chiosato il relatore del Cpi Renan Calheiros, socialista vicino a
Il vaccino che fa venire l'Aids - Sempre di ieri la notizia che Facebook e YouTube hanno rimosso un video del presidente brasiliano Jair Bolsonaro in cui affermava che "secondo alcuni resoconti, nelle persone vaccinate contro il Covid l'Aids si sviluppa più velocemente". Lo riferiscono i media brasiliani.
Le dichiarazioni di Bolsonaro sono arrivate nel corso di una diretta dello scorso giovedì. Un'affermazione immediatamente contestata come falsa e assurda dalle autorità sanitarie.
Si tratta del secondo messaggio ritirato da Facebook dopo quello del mese di marzo 2020, in cui il presidente brasiliano promuoveva l'assunzione della clorochina, farmaco contro la malaria, come trattamento preventivo anti-Covid.