L'uomo avrebbe dovuto essere giustiziato domani, ma l'esecuzione è stata rinviata perché ha contratto il Covid-19
SINGAPORE - Sta scuotendo gran parte del mondo la storia di un cittadino malese condannato a morte nonostante un deficit cognitivo riconosciuto (QI di 69).
Nagaenthran K. Dharmalingam nell'aprile del 2009 aveva importato 42,72 grammi di eroina dalla Malesia alla città-stato. Nel novembre del 2010 era stato condannato alla pena capitale, e la sentenza è stata confermata in appello.
Nel 2015 è stato chiesto di commutare la pena in ergastolo, in quanto Nagaenthran aveva dichiarato di aver svolto solamente il ruolo di corriere. Ma a causa di un vizio burocratico i giudici avevano confermato la pena capitale nel 2017, nonostante gli specialisti avessero accertato un deficit cognitivo. Secondo la condanna tuttavia l'imputato aveva compreso chiaramente la natura dei suoi atti e non aveva perso il senso del giudizio sulla correttezza o l'erroneità di ciò che stava facendo.
Singapore ha alcune tra le leggi più pesanti al mondo. Solamente a partire dal 2013 i tribunali si sono leggermente "ammorbiditi" nel caso in cui l'imputato abbia assunto il solo ruolo di corriere o sia affetto da disturbi mentali. Tuttavia chiunque venga trovato in possesso di più di 15 grammi di eroina è soggetto alla pena di morte.
Il caso ha attirato l'attenzione dei media e delle associazioni internazionali, come Amnesty International, che ha descritto la condanna come «deprecabile» e «illegale». Anche il miliardario Richard Branson ha invitato Singapore a rivedere la sua decisione.
Inizialmente Nagaenthran avrebbe dovuto essere giustiziato domani, ma una decisione dell'ultimo minuto ha posticipato l'esecuzione perché l'imputato è risultato positivo al coronavirus.
Una petizione per salvare Nagaenthran è stata firmata da più di 60'000 persone, ricordando che l'esecuzione di una persona con problemi psichici è proibita dalle convenzioni internazionali sui diritti umani, riporta la Bbc.