La pena è stata alleviata. Per il giudice: «Era solo una teenager quando sposò il boss»
NEW YORK - Tre anni di prigione, meno i nove mesi già scontati: è la pena inflitta negli USA a Emma Coronel Aispuro, la moglie del re del narcotraffico "El Chapo", per traffico di droga e riciclaggio. Una condanna inferiore ai quattro anni chiesti dall'accusa.
Il giudice federale Rudolph Contreras ha riconosciuto che la ex reginetta di bellezza, ora 32enne, dichiaratasi colpevole dopo il suo arresto lo scorso febbraio, era solo una teenager quando sposò il boss.
«Mi rammarico del male che posso aver fatto», ha detto la donna prima della lettura della sentenza. «Soffro per il dolore che ho causato alla mia famiglia», ha aggiunto.
La moglie di "El Chapo" ha patteggiato anche un accordo per la restituzione di 1,5 milioni di dollari. La stessa accusa ha ammesso che il suo vero ruolo nelle attività del marito «era minimo».
«Non era una leader, una organizzatrice, un boss, ma un ingranaggio nella grandissima ruota di una organizzazione criminale», ha riconosciuto il procuratore Anthony Nardozzi, ricordando però che la donna aiutò il boss a evadere dal carcere nel 2015. «L'imputata tuttavia ha scelto di assumersi la responsabilità delle proprie azioni dopo l'arresto», ha sottolineato.