Atti vandalici e aggressioni nei confronti di Ebraismo e Cristianesimo stanno diminuendo
PARIGI - Le aggressioni fisiche per motivi religiosi sono diminuite. La Francia ha registrato un calo pari al 17% tra gennaio e dicembre rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma se da un lato gli atti anti-cristiani accadono meno spesso di prima, sono in rialzo quelli anti-musulmani.
C'è un divario, o forse un conflitto. Dal 2016 a oggi, con gli attentati mossi da visioni estremiste del credo islamico, in Francia si è sempre più affermata l'islamofobia. Un concetto di base politico che sta abbracciando sempre più gli stessi comportamenti della popolazione. In Francia dall'inizio dell'anno sono stati registrati 1'380 atti contro la religione, un dato che visto da lontano sembra incoraggiante, perché mostra un calo del 17% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma guardato per ogni singola religione, mostra delle differenze. I valori sono stati riportati questa mattina dal ministro degli Interni Gérald Darmanin.
Per atti contro la religione si intendono sia le minacce sia le azioni. Da definizione del Ministero dell'Interno, la prime consistono in «propositi e gesti minacciosi, manifestazioni offensive, volantini e lettere». Nel secondo caso, si parla di «danni di una certa gravità alle persone o alle cose». Le minacce di morte fanno parte del blocco delle azioni.
Su 1'400, 686 atti sono stati perpetrati contro persone od oggetti cristiani. Nel 2019 erano stati 921. Anche nei confronti della religione ebraica sono diminuiti gli attacchi, da 617 nel 2019 a 523 nel 2021. Nel primo e nel secondo calo sono stati registrati rispettivamente dei cali del 25 e del 15%. Solo nei confronti dei musulmani il valore è in crescita. Se due anni fa gli atti violenti nei loro confronti erano 129, oggi sono saliti a 171. Un aumento quindi del 32%.
A vista d'occhio sembrerebbe che la regione cristiana è la più presa di mira. Ma lo scorso anno l'Osservatorio del patrimonio religioso francese sottolineava in un'analisi che vanno presi in considerazioni quanti sono gli edifici appartenenti a ogni credo su suolo francese. In particolare mostrava che sono i credo ebreo e musulmano quelli davvero nel mirino, e lo faceva così: ci sono 45'000 chiese in Francia, 2'200 moschee e 500 sinagoghe. A livello proporzionale è vero quindi che i luoghi di culto dell'Ebraismo e dell'Islam i più presi di mira.