Intervenuto per sedare una rissa tra due giovani studentesse, addetto alla sicurezza sbatte a terra una ragazzina
KENOSHA - Una rissa appena esplosa. Due ragazze che si stavano prendendo a schiaffi. E l'addetto alla sicurezza part-time che per calmare gli animi ha mandato una 12enne da un neurologo. Sta facendo molto discutere la diffusione di un video delle telecamere di sorveglianza di una mensa scolastica a Kenosha, che rievoca il caso Floyd.
Era il quattro marzo. Una ragazza si alza dal tavolo a cui stava pranzando e va a parlare con un'altra studente, seduta poco più in là. Non è chiaro perché tra di loro sia esplosa una discussione che è velocemente arrivata alle mani, ma è chiaro grazie un video diffuso dai media locali il modo in cui la rissa è stata sedata.
Un agente di polizia fuori servizio, assunto a metà tempo dalla Lincoln Middle School di Kenosha per occuparsi della sicurezza a scuola, ha prima sbattuto la testa di un 12enne contro un tavolo e poi l'ha buttata a terra. Per immobilizzarla ha messo il suo ginocchio sul collo della studente. La tecnica, detta a strozzo, è la medesima che era stata utilizzata dall'ex agente Derek Chauvin, condannato, che ha ucciso George Floyd il 25 maggio 2020.
«Non respiro» - Per 25 secondi, mentre la ammanettava, l'addetto alla sicurezza ha premuto sul collo della ragazza con il ginocchio. La 12enne, come rivelato dai numerosi testimoni, ha detto: «Non respiro». L'ex agente ha poi tirato su la giovane e l'ha portata fuori dalla mensa. Il video della scena è stato diffuso dalla scuola sotto pressione del padre della ragazza, che rimarrà assente da scuola per le prossime due settimane in quanto, come riferito dalla famiglia al Milwaukee journal sentinel, le ferite che ha riportato hanno bisogno delle cure di un neurologo.
L'agente Guetschow, 37 anni, si è dimesso dai suoi incarichi, criticando la scuola. «Dati gli eventi e la crescente attenzione che questo incidente alla Lincoln Middle School ha causato nella comunità, la tensione mentale ed emotiva che pesa sulla mia famiglia e la mancanza di comunicazione e/o supporto che ho ricevuto dalla scuola, non posso più portare avanti il mio lavoro».
La famiglia della ragazza intende fare causa a Guetschow, alla scuola, che in seguito al fatto aveva messo l'addetto alla sicurezza in congedo retribuito, e al dipartimento di polizia. Il padre della 12enne ha soprattutto criticato il fatto che l'ex agente ha utilizzato una tecnica vietata dalla legge da più di un anno.