Il dato è relativo ai casi confermati al 22 giugno, in Europa «il rischio è considerato elevato»
GINEVRA - L'Organizzatore mondiale della sanità (OMS) ha aggiornato la portata dell'epidemia di vaiolo delle scimmie, che sta colpendo un numero crescente di paesi.
Fino al 22 giugno l'OMS aveva ricevuto la segnalazione 3413 di casi confermati in laboratorio e un decesso (in Nigeria), da un totale di 50 nazioni e territori. Dall'ultimo bollettino del 17 giugno, invece, i contagi sono aumentati di 1310 unità e otto nuove nazioni si sono trovate a fare i conti con l'infezione.
La situazione in Svizzera - Sono 46 i casi confermati di vaiolo delle scimmie al 22 giugno, in aumento rispetto alle 18 unità segnalate all'Organizzazione lo scorso 15 giugno. In questo periodo di tempo si è registrato anche il primo contagio in Canton Ticino.
La localizzazione del contagio - L'86% dei casi relativi a questa epidemia fa riferimento all'area europea, mentre un altro 11% sono localizzati nelle Americhe. In Africa la percentuale arriva solamente al 2%. Il maggior numero di contagi - sempre con riferimento al 22 giugno - riguarda il Regno Unito (793), seguito da Germania (521), Spagna (520), Portogallo (317) e Francia (277). Fuori dal continente europeo si segnalano 210 casi in Canada e 142 negli Stati Uniti.
Il rischio - Al momento l'epidemia di vaiolo delle scimmie non costituisce un'emergenza sanitaria di portata internazionale, ha confermato l'OMS nel corso di una riunione nei giorni scorsi. Il rischio complessivo è valutato come moderato a livello globale «considerando che questa è la prima volta che casi e cluster vengono segnalati contemporaneamente in cinque regioni dell'OMS». Un po' più seria la situazione europea, dove «il rischio è considerato elevato a causa della segnalazione di un focolaio geograficamente diffuso che ha coinvolto diversi paesi colpiti di recente, nonché di una presentazione clinica alquanto atipica dei casi».