Il paese è sprofondato in una grave crisi economica, la popolazione è in piazza da settimane per protestare.
PANAMA - La crisi a Panama sembra senza fine. La situazione è sprofondata ulteriormente dopo che vari blocchi stradali hanno impedito l’approvvigionamento di cibo nella capitale. La rabbia della popolazione unita alla frustrazione hanno dato il via a numerosi saccheggi e disordini.
I negoziati - Dopo due settimane di proteste, il governo non è ancora riuscito a trovare un accordo con i manifestanti per la riduzione immediata del costo della vita. Ieri i leader del movimento hanno incontrato i rappresentanti del governo di Laurentino Cortizo a Penonomé, distante circa 150 chilometri dalla capitale, per programmare un’agenda su cui discutere. Secondo la Chiesa cattolica, che sta svolgendo un ruolo di mediatore tra le parti, sono stati concordati otto punti. La riduzione dei prezzi degli alimenti di base, il carburante, l'assistenza medica e l’istruzione pubblica sono i temi più urgenti sul tavolo delle trattative.
Blocco delle strade - La chiusura delle strade che portano alla capitale, essenziali per la fornitura di cibo e il trasporto delle merci, hanno alimentato ulteriormente le proteste e il malumore. Gli esperti parlano già di una perdita stimata di circa 500 milioni di dollari dall’inizio della crisi. Per alleviare la situazione, questa mattina più di 200 camion di cibo hanno lasciato la provincia occidentale di Chiriquí, il granaio del paese, in direzione della capitale. Il viaggio presenta comunque varie incognite, legate soprattutto ai blocchi stradali disseminati in tutto il paese.
Una prima storica - L'ondata di protesta sociale che ha colpito il paese non ha precedenti dalla caduta della dittatura militare del generale Manuel Noriega nel 1989. I dati sono preoccupanti, l’inflazione ha registrato un aumento del 4.2% e i prezzi del carburante sono schizzati alle stelle del 47% dall’inizio 2022. La polizia ha riferito questa mattina che nel quartiere popolare di El Chorrillo «diverse persone hanno vandalizzato i negozi, bruciato pneumatici e barricato strade pubbliche per rapinare i veicoli di passaggio».