Due valichi erano stati chiusi a causa del blocco delle strade da parte dei manifestanti kosovari di origine serba
PRISTINA - Il governo del Kosovo ha rinviato di un mese, fino al primo settembre, il divieto dell'uso di documenti serbi, comprese le targhe delle auto, nelle regioni del nord a maggioranza serba, secondo quanto riferiscono varie agenzie stampa internazionali.
L'annuncio del divieto, che doveva entrare in vigore oggi, ha scatenato violente reazioni dei serbi del Kosovo e riacceso pericolosamente le tensioni tra Pristina e Belgrado.
I manifestanti kosovari di origine serba hanno bloccato le strade che conducono ai valichi di confine di Jarinje e Bernjak, obbligando le autorità a deciderne la chiusura. Media locali hanno riferito che la Forza per il Kosovo a guida Nato (Kfor) ha inviato militari a pattugliare le strade.
A partire dalla guerra del 1999, il Kosovo aveva tollerato l'uso di targhe emesse dalle istituzioni serbe in quattro municipalità del nord del Paese dove sono presenti maggioranze serbe.
Da Bruxelles un invito alla calma
«Il solo modo di risolvere le dispute è attraverso il dialogo» facilitato dall'Ue, ha affermato oggi Peter Stano, portavoce dell'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Josep Borrell, in merito alle tensioni esplose nella giornata di ieri al confine tra Serbia e Kosovo. Dopo che il Kosovo ha accettato la richiesta dell'Alto rappresentante di posticipare l'attuazione delle misure che hanno portato a questa crisi, «l'Ue ha invitato le due parti ad incontrarsi a Bruxelles» per trovare una soluzione e «prevenire il riemergere di tali tensioni», ha spiegato il portavoce.