«Non mi chiuderete la bocca con la vostra sanzione» ha dichiarato l'oppositore di Putin
MOSCA - Il principale oppositore di Vladimir Putin, Alexey Navalny, detenuto in Russia per motivi politici, è stato mandato in cella di punizione per 12 giorni dopo aver condannato la mobilitazione ordinata dal Cremlino per il conflitto in Ucraina durante un'udienza in tribunale.
Lo ha dichiarato la portavoce del dissidente, Kira Yarmish, ripresa da Novaya Gazeta Europa, precisando che i funzionari del centro detentivo hanno detto a Navalny che viene mandato di nuovo in cella di punizione per «aver parlato di mobilitazione nell'ultimo processo». Yarmish ha rimarcato che Navalny aveva appena terminato un periodo di 15 giorni in cella di punizione.
È la quinta volta in un mese e mezzo che Navalny viene mandato in cella di punizione. Secondo l'edizione in lingua russa della Deutsche Welle, dal 12 agosto al 22 settembre l'oppositore ha trascorso ben 35 giorni in cella di punizione.
Questi continui provvedimenti nei suoi confronti sono ovviamente ritenuti un sopruso delle autorità e Navalny li sta contestando in tribunale. Navalny ha affermato di essere stato mandato in una cella di isolamento per tre giorni ad agosto soltanto perché «il bottone superiore del suo abito» era «sbottonato».
«Non piace quello che ho detto sulla mobilitazione: prendi 12 giorni, Navalny», ha dichiarato oggi il dissidente in collegamento video col tribunale stando a quanto riporta Mediazona. «Se ho il diritto di oppormi a questa mobilitazione criminale, a causa della quale decine di migliaia di persone moriranno senza motivo, starò 12 giorni» in cella di punizione «o quanto ancora servirà. E non mi chiuderete la bocca con la vostra cella di punizione», ha detto inoltre Navalny sempre secondo Mediazona.