Hassan Sheikh Mohamud ha chiesto l'aiuto internazionale dopo l'attacco jihadista di ieri.
MOGADISCIO - Un appello per l'aiuto internazionale dopo il duplice attentato che ha ucciso 100 persone nel fine settimana è stato fatto dal presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud, mentre le ruspe continuano a lavorare nell'area della capitale Mogadiscio in cui sabato sono esplose due autobomba, causando anche oltre 300 feriti. L'attacco, rivendicato dal gruppo jihadista al-Shabaab e indirizzato contro il ministero dell'Istruzione, è stato il più mortale degli ultimi cinque anni.
«Facciamo appello alla comunità internazionale, ai fratelli somali e agli altri fratelli musulmani e ai nostri partner affinché mandino medici in Somalia per aiutare gli ospedali a curare le persone ferite», ha detto il presidente somalo avvisando che il bilancio dei morti potrebbe crescere. «Non possiamo trasportare in aereo tutte queste persone ferite. Chiunque possa mandare quanto chiediamo, lo faccia», ha continuato Mohamud, che ha donato il sangue per i feriti.
Il primo ministro, Hamza Abdi Barre, ha ordinato la chiusura delle scuole in modo che gli studenti possano prendere parte alla donazione di sangue su scala nazionale. L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha affermato di essere pronta ad aiutare il governo somalo a curare i feriti.