Lo ha detto il vescovo ausiliare di Milano Giuseppe Vegezzi durante i funerali di Stato di Roberto Maroni
VARESE - «Qui a Varese ho sentito dire spesso in questi giorni, 'era uno di noi'. È bello quando un politico riesce a farsi percepire così come uno di noi». Con queste parole il vescovo ausiliare di Milano Giuseppe Vegezzi ha ricordato Roberto Maroni nell'omelia durante i funerali di Stato a Varese.
«Le sue origini umili non le ha mai rinnegate e le ha sempre vissute con normalità, soprattutto quando tornava a Lozza dove era non il ministro ma il marito di Emilia e il padre di Chelo, Fabrizio e Filippo - ha aggiunto -. È bello pensarlo che sta cantando anche per noi».
Il vescovo ha infatti ricordato la sua passione per la musica nella band Distretto51, e quando suonava ai matrimoni in chiesa. «Aveva uno stile capace di ascoltare e capire tutti - ha concluso - e ha sempre inteso l'impegno politico come servizio per il bene dei cittadini. Un uomo sempre pronto per dialogare e mai teso a distruggere».
«Era una persona capace di grande visone e di grande concretezza. Era una delle persone che ho conosciuto che più sapevano fare il gioco di squadra». Così la premier Giorgia Meloni, visibilmente commossa, ha ricordato Roberto Maroni lasciando i funerali di Stato a Varese.
«Ne ho un ricordo straordinario, tra l'altro ci sentivamo - ha concluso -. Penso che l'Italia sia stata fortunata a poter contare su una persona così nelle sue istituzioni».