La richiesta è stata consegnata oggi alla Kfor, in sostanza alla Nato
BELGRADO - Ieri avevamo anticipato la notizia, relativamente alla discussione interna alla Serbia, sulla possibilità di chiedere ufficialmente alla Nato di poter intervenire con un contingente militare nel nord del Kosovo. La decisione di fatto è stata presa: le autorità serbe hanno consegnato ufficialmente oggi alla Kfor la richiesta di poter inviare nel nord del Kosovo un contingente di forze di sicurezza.
L’annuncio è ufficiale - La consegna della documentazione nelle mani dei rappresentanti della Forza Nato - riferiscono i media a Belgrado - è avvenuta al valico di Merdare, al confine fra Kosovo e Serbia. Ad annunciare la decisione di Belgrado di chiedere l'ok all'invio di proprie truppe - in linea con quanto previsto dalla risoluzione 1244 del consiglio di sicurezza Onu* - era stato ieri sera il presidente Aleksandar Vucic, secondo il quale la richiesta era stata subito inoltrata in serata anche per via elettronica.
Proteggere la popolazione serba - La decisione di Per Vucic di avviare l'iter per l'intervento in Kosovo, dal punto di vista di Belgrado, si sarebbe resa necessaria per poter garantire la protezione della locale popolazione serba, e contribuire così ad allentare le tensioni interetniche.
Il contingente - Secondo le prime indiscrezioni, il contingente dovrebbe essere composto da circa mille uomini, tra militari e poliziotti.
Scetticismo sulla possibilità di ottenere l'ok internazionale - Il presidente Vucic si sarebbe comunque detto scettico circa la possibilità di una risposta positiva a tale richiesta. E infatti, decisamente contrario all'invio di un contingente serbo in Kosovo si era già detto l'inviato Usa Gabriel Escobar, nel corso della sua recente missione a Belgrado e Pristina, effettuata unitamente all'inviato Ue Miroslav Lajcak.
Si attende ora la risposta della Kfor.
*La Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - adottata il 10 giugno 1999 - autorizzava una presenza internazionale civile e militare nel Kosovo, ponendolo sotto l'amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite. La richiesta odierna della Serbia si riferirebbe ad una clausola della risoluzione, che consente il ritorno di un numero concordato di addetti serbi, in caso di necessità.