L'assalto a Brasilia replica, in parte, quello avvenuto a Washington nel 2021. Tante le similitudini e qualche differenza
BRASILIA - La storia che si ripete. A due anni e due giorni di distanza dai fatti di Capitol Hill. Il bersaglio questa volta sono stati i palazzi del potere a Brasilia - le sedi della Corte Suprema, del Congresso e della presidenza -, assediati, ieri, per ore da migliaia di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro; che, vale la pena ricordarlo, non ha riconosciuto la sconfitta al "fotofinish" del ballottaggio dello scorso 30 ottobre.
Ed è solo uno dei numerosi paralleli che legano, con una sorta di doppio filo, i fatti della serata di ieri con quelli, consumatisi nel giorno dell'Epifania di due anni fa nel Distretto di Columbia. L'equazione "Palácio do Planalto come Capitol Hill". Anche l'allora presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, non aveva fino a quel momento riconosciuto la vittoria alle urne dell'attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden. Al contrario, aveva contribuito in prima persona - a raffiche di tweet e di slogan al vetriolo - ad alimentare una contro-narrazione basata sulla triade truffa, furto e Democratici.
E così come i trumpiani più ferrei considerarono - e considerano tutt'oggi - rubate le elezioni presidenziali del 2021, allo stesso modo i fedelissimi di Bolsonaro vedono in Lula un presidente illegittimo. L'assalto alla "Praça dos Três Poderes" - la Piazza dei Tre Poteri - prende vita dal populismo dell'estrema destra brasiliana. Che, proprio come avvenne a Capitol Hill, ha colpito in massa e senza una guida. Senza una regia. Senza un leader sul campo (anche se Trump, due anni fa, esortò i suoi sostenitori a marciare verso il Campidoglio nel giorno in cui il Congresso doveva confermare la vittoria del suo successore). Un leader che, de facto, è in entrambi i casi l'ex presidente.
La similitudine tra le immagini di ieri sera e quelle del 2021 non ha certo bisogno di troppe didascalie. La folla rabbiosa. Gli scontri con gli agenti di polizia. E l'irruzione nei palazzi delle istituzioni brasiliane. Un già visto che lascia sgomenti. Un dissenso tutt'altro che democratico. Una replica a cui non ci si può abituare.
L'equazione tra i due assalti non è tuttavia perfetta, e pone quello avvenuto ieri su un gradino più basso in termini di drammaticità. I supporter di Bolsonaro hanno assaltato i palazzi di domenica. Quando, sostanzialmente, erano vuoti. Non fu così a Washington. In quel caso era infatti in corso al Congresso il processo di ratifica della vittoria alle urne di Joe Biden. E quella dei trumpiani fu, nelle intenzioni, una caccia all'uomo contro i deputati democratici e i "traditori" repubblicani. Un assedio che si concluse con diversi morti. Ispirato da un presidente che era ancora in carica.