Il presidente americano vuole evitare un'escalation e ha confermato il rifiuto di fornire all'Ucraina gli aerei da combattimento.
WASHINGTON - Sembra tramontare almeno per il momento la prospettiva che l'Ucraina riceva i caccia degli alleati per fronteggiare la Russia. Una frenata significativa è arrivata dagli Stati Uniti: Joe Biden ha chiarito di non voler fornire i suoi F-16 a Kiev.
Sull'invio dei jet il premier polacco Mateusz Morawiecki ha precisato che una decisione sarà presa solamente in "pieno coordinamento" con la Nato, ma sulla stessa lunghezza d'onda di Washington c'è anche Berlino: «È il momento sbagliato» per discuterne, ha detto la portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann, ribadendo le parole del cancelliere Scholz per cui in ogni caso «in gioco non ci sono» aerei da combattimento. Meno categorica è apparsa invece Parigi. Emmanuel Macron non lo ha escluso, sottolineando che ci sono dei "criteri" da rispettare prima di ogni decisione: una «richiesta formulata» ufficialmente dall'Ucraina, che «non vi sia un'escalation», che «non si tocchi il suolo russo» ed infine che «non si arrivi ad indebolire la capacità dell'esercito francese».
Contro l'invio di armi a Kiev si è schierata Pechino. Che dopo aver chiesto alla Nato di mettere da parte la sua «mentalità da Guerra Fredda», ha attaccato gli Stati Uniti: «Dovrebbero smettere di inviare armi e raccogliere i frutti della guerra», ha ammonito la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. Mentre per Mosca il continuo invio di armamenti a Kiev «è una situazione senza uscita che porta ad una significativa escalation», ha avvertito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
L'Occidente tuttavia respinge le accuse e mantiene la sua linea: Francia e Australia hanno raggiunto un accordo per fornire proiettili da 155 mm all'Ucraina, mentre il ministro della Difesa britannico Ben Wallace ha riferito che i carri armati Challenger arriveranno a Kiev «prima dell'estate, o maggio, probabilmente verso Pasqua». Mentre Joe Biden ha annunciato un suo prossimo viaggio in Polonia. «Andrò in Polonia. Non so quando, però», ha annunciato il presidente americano ai giornalisti al seguito alla Casa Bianca.