Nel frattempo, in Ucraina continuano le dimissioni sulla scia dello scandalo corruzione, tocca ora al ministro della Difesa Oleksi Reznikov
MOSCA - Non solo con le bombe, la preoccupazione internazionale cresce in questi giorni - anche e soprattutto - a causa della velenosità delle accuse reciproche tra Russia e Occidente, a cui ora fa seguito un'iniziativa di sicurezza interna russa, non delle più rasserenanti.
Si tratta dei rifugi antiatomici, che in tutta la Russia sono attualmente sottoposti a ispezioni e riparazioni. A rivelarlo è il "Moscow Times" che parla d’interventi manutentivi per decisione del Cremlino di migliorare le fatiscenti infrastrutture di epoca sovietica. Molte delle migliaia di bunker e rifugi nella Federazione erano infatti in disuso da decenni. La testata moscovita aggiunge che le autorità locali stanno spendendo centinaia di milioni di rubli per rendere i bunker nuovamente agibili.
La dichiarazione - «La decisione d'ispezionare la rete di rifugi antiatomici è stata presa dal governo in primavera» - ha dichiarato un funzionario russo - «Il comando per un'ispezione su larga scala e per sistemare le cose è stato dato dal Ministero delle situazioni di emergenza, dal Ministero della difesa e da altri ministeri civili».
Le nuove accuse di Shoigu - Come detto, è il tenore delle dichiarazioni di politici e vertici militari a far preoccupare. Secondo quanto riporta un'agenzia Ansa, infatti, il ministro della difesa russo Sergej Shoigu ha affermato che le azioni degli Usa e dei loro alleati stanno trascinando i paesi della Nato in un conflitto nell'area russa e potrebbero portare a un livello imprevedibile di escalation, aggiungendo che gli stessi alleati invitano apertamente l'Ucraina a conquistare i territori russi. Quanto all'offensiva nelle aree di Ugledar, Bakhmut e Zaporizhzhia, Shoigu parla di proseguo «con successo» dell'operazione.
Le "dimissioni" del vertice della Difesa, Oleksi Reznikov - Sul fronte ucraino, continua invece la scia delle rimozioni di molti funzionari del ministero della Difesa, a causa dello scandalo corruzione. Si viene infatti a sapere che anche il ministro Oleksi Reznikov lascia l'incarico. Figura cruciale negli equilibri della strategia bellica di Kiev, Reznikov affida a Twitter le parole di addio: «Manteniamo la posizione. Grazie a tutti per il supporto e per le critiche costruttive. Traiamo le conclusioni. Continuiamo le riforme. Anche durante la guerra. Stiamo rafforzando la difesa e lavorando per la vittoria. Gloria all'Ucraina».