A distanza di alcune settimane dalla prima "Toma de Lima", la popolazione protesterà nuovamente contro la destituzione di Castillo
LIMA - Migliaia di persone hanno lasciato nelle ultime ore il sud del Perù, e in particolare la regione di Puno, per partecipare domani a Lima a una nuova protesta antigovernativa che si propone di ribadire la richiesta di scioglimento del Parlamento, dimissioni della presidente Dina Boluarte e di elezioni generali entro la fine dell'anno.
Si tratta, scrive il quotidiano "La Republica", soprattutto di membri delle comunità aymara e quechua, che organizzeranno una seconda "Toma de Lima" (Presa di Lima) dopo quella realizzata il 19 gennaio.
La novità di questa nuova mobilitazione, nell'ambito delle proteste cominciate il 7 dicembre dopo la destituzione del presidente Pedro Castillo che fino ha avuto un bilancio di 60 morti, è che è stato formato un nuovo Comitato nazionale unificato di lotta del Perù (Conulp).
In dichiarazioni a Radio Pachamama, Eloy Pacha ha dichiarato che "abbiamo formato una nuova organizzazione denominata Conulp che permetterà di unificare le manifestazioni a livello nazionale e riorganizzare le azioni di lotta".