Il boss mafioso, latitante fino a poche settimane fa, si è rifiutato di presentarsi davanti al tribunale siciliano
CALTANISSETTA - Il boss mafioso Matteo Messina Denaro ha rinunciato questa mattina a comparire al processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e di via D'Amelio, che si celebra a Caltanissetta (Sicilia).
Il tribunale presieduto dalla presidente della corte d'appello, Maria Grazia Vagliasindi, ha comunicato che dopo la rinuncia del mandato del suo legale, Messina Denaro non ne ha nominato un altro. Pertanto è stato designato come difensore d'ufficio Calogero Montante, che ha fatto presente di voler rinunciare al mandato. A rimettere il mandato ieri era già stata la nipote del boss, l'avvocata Lorenza Guttadauro.
La strage di Capaci fu un attentato compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (Sicilia) con una carica con potenza pari a 500 chili di tritolo per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone.
La strage di via D'Amelio fu un attentato avvenuto domenica 19 luglio 1992, all'altezza del numero civico 21 di via Mariano D'Amelio a Palermo (Sicilia), in cui perse la vita il magistrato antimafia Paolo Borsellino.