Climatologi: «Ciclone intrappolato». Smottamenti: oltre 14 km di coda sulla A1. Chiusi tratti della A14, fermi i treni.
BOLOGNA - Il terzo giorno di maltempo porta con sé la conta aggiornata dei numeri di un disastro paragonato a un «terremoto» dal governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Nove morti, decine i dispersi, tredici mila sfollati, 21 corsi d'acqua esondati fra Rimini e Bologna, 42 comuni colpiti, 3000 interventi di soccorso eseguiti dai Carabinieri, mobilitati 760 vigili del fuoco e il Battaglione dell’esercito San Marco. Sono i numeri dell'alluvione che sta flagellando la Romagna ormai da martedì: sott'acqua Faenza, e parzialmente lo sono numerosi altri centri abitati come Cesena, Forlì e alcuni quartieri di Bologna. Emergenza anche a in tutto il litorale romagnolo devastato dalla burrasca.
«Salire ai piani alti» - Notte di paura a Ravenna, dove il Comune ha diffuso a mezzo social un appello agli abitanti della frazione di Villanova: «Si raccomanda di salire ai piani alti, si stanno registrando innalzamenti dei livelli dell'acqua che stanno generando allagamenti delle aree circostanti». Sempre nel corso della notte appena trascorsa segnalati blackout, come nella zona di Forlì, con il sindaco Gian Luca Zattini a confermarlo: «In tantissimi ci segnalate la mancanza di energia elettrica in numerose vie e aree della città». E al buio, secondo quanto reso noto da Enel, sono 27mila persone: si lavora con 700 tecnici e 4 elicotteri per fornire alimentazione energetica di emergenza, anche con 170 gruppi elettrogeni e quattro power station.
E se questa mattina la pioggia sembra dare una tregua, il risveglio dell'Emilia-Romagna è ancora drammatico per gli allagamenti derivanti dai fiumi straripati. Soprattutto nel Ravennate dove il centro storico di Lugo è finito sott'acqua.
Ordine di evacuazione - Sempre nella provincia di Ravenna, nella prima mattina, il rischio di allagamenti, provocati dalla rottura del Lamone, ha reso necessario proclamare per alcuni Comuni un nuovo ordine di «evacuazione immediata a persone e aziende». Per chi non può trovare riparo sicuro da amici e parenti, il Comune di Ravenna ha allestito un'area di accoglienza in un cinema: «Si sta procedendo ad inviare dei pullman nelle frazioni interessate - fa sapere l'amministrazione - Passare parola. Limitare al massimo gli spostamenti».
«Permane una instabilità sulle aree appenniniche centro orientali. Le piene di Secchia, Panaro e Reno si stanno propagando con livelli prossimi o superiori alle soglie 3», conferma per oggi il servizio di AllertameteoRer in un Tweet. In provincia di Modena chiusi intanto i ponti sul Secchia.
Tratti autostradali chiusi, 14 km di coda, treni fermi - Viabilità compromessa quindi, sia nelle strade secondarie, dove i tempi di percorrenza sono dilatati e incerti, sia soprattutto sulla rete autostradali. Se è stato possibile aprire il tratto tra Rimini Nord e Cesena Nord in direzione Bologna e il tratto compreso tra Forlì e Cesena Nord in direzione Ancona, come riporta un comunicato Autostrade per l'Italia, ancora chiusi al traffico sono i tratti autostradali A14 Bologna/Taranto, tra il bivio con la diramazione di Ravenna e Forlì in direzione Ancona, oltre a quello tra Cesena Nord e Faenza in direzione Bologna. Fermi i treni.
Problemi anche sull'autostrada A1, dove sono segnalati oltre 14 chilometri di coda in seguito a uno smottamento dovuto alle forti piogge.
«Ciclone intrappolato» - I climatologi parlano infine sui media italiani di «ciclone intrappolato sugli Appennini», per spiegare il perché di tante precipitazioni condensate nella stessa zona. Evento atmosferico che si sarebbe dunque generato sul Tirreno meridionale, per poi restare "ingabbiato" con il proprio carico di umidità tra due aree di alta pressione.
Uomini e donne, servitori dello Stato, che tendono la mano a chi ha perso tutto. Semplicemente grazie per quello che fate, da sempre.@DPCgov @vigilidelfuoco @_Carabinieri_ @Esercito @poliziadistato @GDF @SM_Difesa @guardiacostiera pic.twitter.com/H2SeS9iHeF
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) May 18, 2023