Mentre arrivano sempre più conferme che si sia trattato di un tracciante a causare lo "schiaffo" cromatico dell'acqua, prosegue l'indagine.
VENEZIA - Il verde fosforescente dell'acqua che ieri, oltre ad allarmare, ha fatto del Canal Grande, all'altezza del ponte di Rialto, una cartolina inedita da Venezia, trova spiegazioni sempre più condivise.
Se in una nota il prefetto della città Michele Di Bari spiegava che la causa di tanto verde era da attribuirsi a un «"tracciante" ovvero un liquido non tossico che viene immesso in tutte quelle circostanze ove si verifica una perdita di acqua per comprenderne il tragitto seguito»; oggi, Luca Zaia, governatore del Veneto, ha infatti spiegato che ulteriori prelievi sono stati effettuati questa mattina dai tecnici ARPAVe e che «il liquido verde sembra essere un composto organico colorante, utilizzato per ispezioni idriche o in speleologia».
«Rischio emulazione» - Si tratterebbe quindi di fluoresceina, una sostanza non tossica colorante usata anche dagli idraulici per tracciare le perdite delle condutture e che secondo gli esperti ha bisogno di qualche giorno prima di dissolversi.
Quanto invece all'allarme ambientale che ieri era andato diffondendosi, Zaia aggiunge che non c'è «nessun pericolo di inquinamento» ma che a preoccupare è ora «il rischio emulazione», perché «purtroppo Venezia è diventata palcoscenico di azioni ben sopra le righe: servono risposte adeguate e forti».
Ieri 2mila barche a remi in laguna - E sul perché di quanto avvenuto, a prevalere è l'ipotesi che si sia trattato di un'azione dimostrativa maturata in ambito ambientalista, forse - ma non ci sono rivendicazioni e le indagini sono ancora in corso - per voler rafforzare il significato della Vogalonga, che ieri ha celebrato la sua 47esima edizione, con circa duemila imbarcazioni a remi. La manifestazione di voga non competitiva è nata infatti per protestare contro il moto ondoso causato da vaporetti e imbarcazioni a motore, sotto accusa per causare danni a strutture e palazzi oltre che a rendere la navigazione impossibile o quanto meno estremamente difficile.
Ma, come detto, al momento sono tutte supposizioni che attendono conferme precise. Tanto che la Polizia locale sta ancora visionando le registrazioni delle telecamere, mentre si attende il responso definitivo dai laboratori di analisi.
Intensificata la vigilanza - E se come aveva ricordato ieri il Prefetto «l'azione al momento non è stata rivendicata e in base agli accertamenti condotti dai vigili del fuoco non sono emerse situazioni di pericolo per la salute della popolazione», a essere intensificata fin da subito è stata la «vigilanza in ambito lagunare al fine di monitorare eventuali criticità e prevenire ulteriori episodi analoghi».
🟢🔵Nessun pericolo di inquinamento dalla chiazza verde fluorescente apparsa ieri mattina nelle acque di Venezia, ma preoccupa il rischio emulazione.
— Luca Zaia (@zaiapresidente) May 29, 2023
Purtroppo Venezia è diventata palcoscenico di azioni ben sopra le righe: servono risposte adeguate e forti. pic.twitter.com/zcf9JBcXID