Cecile de Jongh procurò i visti per le giovani e organizzò per loro corsi di lingua inglese
CHARLOTTE AMALIE - L'ex first lady delle Isole Vergini americane, Cecile de Jongh, ha aiutato le vittime di Jeffrey Epstein a ottenere i visti e ha organizzato per loro corsi di lingua inglese, facilitando la condotta criminale dell'ex finanziere suicidatosi in carcere a New York nel 2019 mentre attendeva un processo per traffico sessuale di minorenni. Lo rivela Jp Morgan Chase nelle carte depositate in tribunale, riportate dal Wall Street Journal.
La banca ha diffuso le email tra Epstein e l'ex first lady, che era anche responsabile dell'ufficio per le attività del finanziere nel territorio Usa mentre il marito era governatore, nell'ambito di una causa tra il governo e la banca sui legami di Epstein con entrambi. La donna aveva sollecitato anche donazioni politiche.
Le Isole Vergini americane hanno citato in giudizio Jp Morgan alla fine dello scorso anno, sostenendo che la banca ha facilitato i presunti crimini di traffico sessuale di Epstein dandogli accesso ai conti bancari e ai contanti che ha usato per pagare le vittime. E affermando che avrebbe potuto aiutare il governo a fermare prima il finanziere.
Jp Morgan si è rammaricata della sua relazione con Epstein, assicurando tuttavia che non è responsabile dei suoi crimini, e ora ha spiegato che il governo del territorio era a conoscenza delle azioni del miliardario. I suoi leader, ha detto la banca, hanno accettato regali e contanti per girare lo sguardo dall'altra parte, e «hanno protetto Epstein favorendo le condizioni perfette affinché la sua condotta criminale continuasse inosservata. Invece che fermarlo, insomma, lo hanno aiutato». Nei giorni scorsi Jp Morgan ha risolto una causa accettando di pagare 290 milioni di dollari alle presunte vittime di Epstein.