Questa notte saranno dislocati ben 40mila poliziotti
PARIGI - La Procura che indaga sull'omicidio del diciassettenne Nael a Nanterre non ha ravvisato «condizioni legali per l'uso dell'arma da fuoco» da parte del poliziotto che lo ha ucciso martedì ed ha chiesto l'arresto dell'agente, tuttora in stato di fermo.
Il poliziotto che ha sparato a Nael è stato denunciato ed è indagato ufficialmente per omicidio volontario. Per il procuratore di Nanterre, «non c'erano le condizioni legali per l'uso dell'arma» e la detenzione è necessaria «in relazione ai fatti e alla necessità di proteggere le indagini».
Il procuratore ha riferito che l'imputato ha dichiarato durante gli interrogatori di aver avuto «paura che altri potessero essere investiti» dall'auto del ragazzo che stava ripartendo contravvenendo all'ordine di fermarsi.
Ha aggiunto di aver avuto egli stesso «timore di essere urtato» e paura che il suo collega «rimanesse ferito». La versione continua a essere in contraddizione con il video che circola sui social network in cui si vede il poliziotto che apre il fuoco mentre è sul fianco del veicolo e non di fronte.
Parla il presidente - Il presidente francese, Emmanuel Macron, denuncia «scene di violenza» contro le «istituzioni della Repubblica» che sono «ingiustificabili», dopo una nuova notte di scontri e rivolte nelle banlieue di Francia per la morte di Nael, il diciassettenne ucciso dalla polizia a Nanterre, alle porte di Parigi.
Aprendo i lavori della cellula interministeriale di crisi convocata dal presidente, Macron ha auspicato che «le prossime ore» siano quelle del «rispetto» e del «raccoglimento». La madre della giovane vittima ha organizzato per le ore 14 una marcia bianca a Nanterre in omaggio al figlio ucciso durante un controllo stradale.
«Le violenze contro dei commissariati, delle scuole, dei municipi, contro la Repubblica, sono ingiustificabili», deplora inoltre Macron in un tweet pubblicato in mattinata. Il presidente francese ringrazia quindi «poliziotti, gendarmi, pompieri e rappresentanti politici mobilitati» per fronteggiare la situazione. «Il raccoglimento, la giustizia, la calma devono farci da guida nelle prossime ore», conclude Macron.
40mila poliziotti schierati questa notte - Il governo ha annunciato che questa sera schiererà un totale di 40.000 poliziotti e gendarmi, di cui 5.000 soltanto a Parigi e nella banlieue, di fronte al rischio di nuovi disordini. Le forze dell'ordine - ha indicato il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin - saranno «il quadruplo» rispetto alla notte scorsa, durante le quali scontri e danneggiamenti si sono estesi a tutto il Paese e in alcuni casi sono stati particolarmente gravi.
Per ora niente stato d'emergenza - L'instaurazione dello stato d'emergenza in Francia per fronteggiare le rivolte nelle banlieue dopo l'uccisione di un minorenne da parte di un poliziotto a Nanterre, alle porte di Parigi, «non è tra le opzioni attualmente prese in considerazione» dalle autorità: è quanto dichiarano fonti governative francesi all'agenzia France Presse, dopo la seconda notte di violenze urbane nel Paese.
Diverse voci di destra e di estrema hanno reclamato in queste ultime ore l'instaurazione dello stato d'emergenza, che venne dichiarato anche durante le rivolte del 2005 nelle periferie di Francia.
Questa mattina, nel corso della riunione di crisi presieduta da Emmanuel Macron, nessun rappresentante del ministero dell'Interno ha tuttavia «espresso il bisogno di attivare un tale dispositivo», precisano le stesse fonti.