Si è conclusa l'operazione militare con 12 vittime palestinesi e un soldato israeliano ucciso
JENIN - È iniziato il ritiro delle forze israeliane da Jenin, segno che l'operazione militare nella città palestinese viene giudicata conclusa dopo poco meno di 48 ore. Testimoni citati dai media parlano di convogli di veicoli che hanno lasciato la città non appena si è fatto buio.
Un'operazione antiterrorismo che ha avuto come obiettivo, spiegano le Forze di difesa israeliane, la distruzione di infrastrutture militari e di armi nel campo profughi di Jenin. I morti sono stati 12 «compresi cinque miliziani» e i feriti più di un centinaio. Ucciso anche un soldato israeliano, raggiunto da colpi d'arma da fuoco.
La reazione palestinese è arrivata con l'attacco compiuto da un giovane a Tel Aviv martedì pomeriggio e con il lancio di cinque razzi da Gaza nelle scorse ore, intercettati dalle difese israeliane. Al momento non ci sono notizie di vittime. In risposta Israele afferma di aver colpito un impianto di produzione di armi sotterraneo.
Ieri pomeriggio il ministro della Sanità palestinese Mai al-Kail ha denunciato: «L'aggressione israeliana ha raggiunto il culmine quando i cittadini sono stati colpiti direttamente nel cortile dell'ospedale di Jenin ferendone tre, due dei quali gravemente». L'esercito israeliano ha replicato di aver avuto notizia dell'episodio tramite i social media e che «i rapporti non sono attualmente noti alle forze di sicurezza».