Diversi giorni di piogge torrenziali hanno distrutto ponti ed edifici
NEW DELHI - Sono almeno 65 le persone morte in India, tra cui 11 nel crollo di un tempio a Shimla, nello Stato di Himachal Pradesh, a causa di devastanti inondazioni e slittamenti del terreno, secondo il nuovo bilancio reso noto dalle autorità oggi.
Diversi giorni di piogge torrenziali hanno distrutto ponti ed edifici e spazzato via veicoli negli Stati settentrionali di Uttarakhand e Himachal Pradesh. Durante la stagione dei monsoni, i sopracitati fenomeni atmosferici estremi sono frequenti e causano danni considerevoli, ma il loro numero sta aumentando con il cambiamento climatico, stando agli esperti.
Nell'Himachal Pradesh, che è stato il più colpito dal maltempo, almeno 52 persone sono morte da domenica, ha dichiarato il primo ministro dello Stato, Sukhvinder Singh Sukhu, il quale ha invitato i residenti a rimanere nelle loro case e lontano dai fiumi. Le scuole sono rimaste chiuse.
Undici delle vittime sono morte in seguito al crollo di un tempio dedicato alla divinità indù Shiva a Shimla, la capitale di Himachal Pradesh. «Le operazioni di soccorso sono ancora in corso e temiamo che almeno 10 persone siano intrappolate sotto le macerie», ha dichiarato all'AFP Aditya Negi, presidente del comitato distrettuale per la gestione dei disastri.
Nello stato di Uttarakhand, le squadre di soccorso hanno cercato di liberare le persone sepolte dalle frane. Secondo le autorità, da venerdì sono state uccise almeno 13 persone a causa del maltempo in questo Stato. A luglio, diversi giorni di piogge monsoniche hanno ucciso almeno 90 persone in India, mentre lo Yamuna, un fiume che scorre attraverso la capitale indiana New Delhi, ha raggiunto i livelli più alti dal 1978.