Gli abitanti di otto insediamenti intorno ad Alessandropoli hanno ricevuto l'ordine di abbandonare la zona
ALESSANDROPOLI - I vigili del fuoco greci sono impegnati a lottare su numerosi fronti con le fiamme, alimentate dai forti venti e dalle elevate temperature che hanno toccato i 41o.
Il bilancio degli incendi è di due vittime: secondo quanto diffuso dall'emittente Ert, un uomo è stato trovato morto nella zona di Lefkimmi, nel nord-est del Paese, nei pressi della città di Alexandroupolis; si tratta probabilmente di un migrante che secondo i media locali è stato trovato carbonizzato. Ieri mattina, invece, il corpo di un anziano pastore, probabilmente deceduto per avere inalato fumo, è stato rinvenuto dai vigili del fuoco in Beozia, dove le fiamme imperversano per il secondo giorno consecutivo.
Uno dei fronti più impegnativi è quello nei pressi della città portuale di Alessandropoli, in Tracia, dove ieri sera l'ospedale è stato evacuato, mentre gli abitanti di otto insediamenti a ovest della città, come Dikela, Makri, Elaionas, hanno ricevuto l'ordine di abbandonare la zona, mentre le fiamme minacciano il parco nazionale della foresta di Dadia.
Il comune di Alexandroupolis ha messo a disposizione degli sfollati il teatro comunale, le palestre, la sala partenze e il parcheggio dell'aeroporto, mentre anche alcune chiese sono state aperte per ospitare chi è fuggito dalle fiamme. I vigili del fuoco sono impegnati a contenere gli incendi anche nell'isola di Citno (Kythnos), nell'arcipelago delle Cicladi, e in quella di Evia, dove ieri sera è stata evacuata la città industriale di Nea Artaki.