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STATI UNITISparatoria all'università, tre i feriti

06.12.23 - 22:07
L'autore dell'attacco sarebbe morto e «non ci sono altre minacce» ha dichiarato in conferenza stampa la Polizia metropolitana di Las Vegas
Foto Keystone
Fonte Corriere della Sera/ATS
Sparatoria all'università, tre i feriti
L'autore dell'attacco sarebbe morto e «non ci sono altre minacce» ha dichiarato in conferenza stampa la Polizia metropolitana di Las Vegas

LAS VEGAS - Ci sarebbero tre feriti nella sparatoria avvenuta questo mercoledì (6 dicembre) all'interno di un edificio dell'Università del Nevada, situata a Paradise, un sobborgo di Las Vegas. Come riportato anche dal Corriere della Sera, l'autore dell'attacco sarebbe morto anche se non è chiaro se a seguito di un conflitto a fuoco con gli agenti o perché si sia suicidato. Circa un'ora e mezza dopo l'irruzione delle forze speciali, la Polizia metropolitana di Las Vegas ha comunicato che «non ci sono altre minacce».

Le forze dell'ordine sui social hanno invitato la popolazione a evitare la zona. Gli studenti hanno ricevuto intorno alle 11:45 (ora locale) una comunicazione dall’università nella quale li si avvisava che non si trattava di una esercitazione e di mettersi al riparo. "RUN-HIDE-FIGHT" è la formula di protocollo utilizzata dall'ateneo in caso di sparatorie e con la quale sono stati avvertiti.

I colpi d'arma da fuoco si sono uditi in diversi punti dell'ateneo: tutto ha avuto inizio - scrive sempre il Corriere della Sera - nella sede del dipartimento di Business intorno alle 11.30. La polizia ha confermato che tre persone sono state portate in ospedale ma che non è ancora a conoscenza dello stato delle loro condizioni e dunque della gravità delle ferite riportate.

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COMMENTI
 

Luchì92 11 mesi fa su tio
una giornata normale negli usa

angelina 11 mesi fa su tio
un mondo di pazzi

Ciulindo.47 11 mesi fa su tio
Risposta a angelina
Un mondo di pazzi! Si. Ma è l’effetto causato dai rapporti tra gli obsoleti stati nazionali in fase di sgretolamento e dai loro inutili e goffi governanti ridotti a relazionare con altri stati solo in termini di: sudditanza, concorrenza, sanzioni, sabotaggi e guerre. Poi non c’è da stupirsi se i cittadini, affetti dall’idolatria dello stato, dei partiti e dei politici, nelle loro teste emulino le categorie citate declinandole in: violenza di tutti contro tutti, omofobia, femminicidi, pedofilia, bullismo, xenofobia, razzismo, sovranismo, ...
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