La Corte Suprema ha respinto tutti i ricorsi. Per loro condanne da 4 a 20 anni
SANTIAGO - La Corte suprema del Cile ha confermato in via definitiva la condanna di dieci militari per l'omicidio di Rodrigo Rojas e il tentato omicidio di Carmen Gloria Quintana, a cui fu appiccato il fuoco nel luglio 1986 nel contesto di una giornata di protesta contro la dittatura del generale Augusto Pinochet.
Dopo aver respinto tutti i ricorsi presentati dai legali della difesa degli imputati, la Corte ha firmato venerdì scorso una sentenza nel caso in esame denominato 'Quemados' (Bruciati) in cui ha stabilito la condanna a 20 anni di carcere per quattro ex ufficiali e sottufficiali dell'epoca (Pedro Fernandez Dittus, Julio Castañer Gonzalez, Ivan Figueroa Canobra et Nelson Medina Galvez).
I giudici, invece, hanno preso in considerazione la condotta irreprensibile degli altri sei imputati che parteciparono all'operazione in qualità di subordinati, riducendo la condanna precedentemente inflitta da dieci anni di carcere a tre anni e un giorno, con il beneficio della libertà condizionale.
Le cronache dell'epoca ricordano che, durante una manifestazione di protesta Carmen Gloria Quintana, che aveva 18 anni ed era studentessa, sopravvisse alle gravi ustioni, a differenza di Rodrigo Rojas de Negri, un fotografo di 19 anni, che morì quattro giorni dopo.
Inutilmente, gli avvocati difensori dei militari hanno cercato nell'udienza di convincere la Corte della bontà della versione ufficiale della dittatura secondo cui i due giovani si erano provocati da soli le gravi ustioni per l'esplosione di bottiglie incendiarie che avevano sul corpo.