È quanto emerge dalle discussioni tra il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, le autorità russe e Rosatom.
KIEV - Un bagliore di speranza per la centrale nucleare di Zaporizhzhia.
È dall'invasione dell'Ucraina e dalla presa della centrale da parte dell'esercito russo che la regione è sotto il fuoco dell'artiglieria di Kiev. Soprattutto nei primi mesi del conflitto, si erano moltiplicate le allerte, lanciate anche dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e dal suo direttore generale Rafael Grossi. Il rischio essendo rappresentato dal danneggiamento delle strutture e di un incidente atomico dal potenziale catastrofico.
Le autorità russe sono sempre rimaste in contatto con l'Aiea, cercando di accontentare le richieste dell'agenzia al fine di garantire la sicurezza della centrale. In particolare nel settembre del 2022 - a circa sette mesi dall'inizio del conflitto - erano stati spenti cinque dei sei reattori nucleari. Uno era stato mantenuto in modalità di spegnimento "a caldo" per garantire l’approvvigionamento energetico di Zaporizhzhia. Successivamente, era stato spento anche il sesto, a causa degli incessanti attacchi che il direttore Grossi non ha mai voluto attribuire a Kiev.
Una situazione tesa, esplosiva, che poteva provocare un disastro di proporzioni epocali.
Ora, però, la situazione sembra essere migliorata, al punto che la centrale potrebbe essere rimessa in funzione a breve. «Siamo riusciti a raggiungere un'intesa su alcuni dei lavori immediati che dobbiamo intraprendere sulla sicurezza dell'impianto, sul suo eventuale riavvio», ha dichiarato Grossi a seguito di un incontro con le autorità russe e la dirigenza di Rosatom, l'agenzia russa per l'energia atomica.
A quanto pare, la recente messa in sicurezza dell'impianto permetterebbe di riattivare i reattori senza rischiare incidenti.
«Valutiamo le condizioni tecniche e le condizioni relative alle risorse umane della centrale nucleare di Zaporizhzhia come assolutamente sicure», ha dichiarato il direttore di Rosatom, Alexey Likhachev, in conferenza stampa. «Tutte le procedure richieste vengono eseguite sia dal punto di vista della sicurezza dell'impianto, dei depositi di combustibile nucleare, dei sistemi di sicurezza e dei mezzi di lotta contro i droni, ma anche dal punto di vista delle operazioni del personale», ha concluso.