Siccità e meno controlli delle istituzioni complicano il quadro.
BRASILIA - A luglio la deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è aumentata, secondo il sistema Deter dell'Istituto nazionale per la ricerca spaziale (Inpe) verde-oro. Sono stati abbattuti infatti circa 666 chilometri quadrati di foresta, il 33% in più rispetto ai 500 chilometri quadrati disboscati nello stesso periodo dello scorso anno.
Era dai mesi di febbraio e marzo del 2023, all'inizio del terzo mandato di Luiz Inácio Lula da Silva, che la deforestazione in Amazzonia non cresceva.
Secondo il vice ministro dell'ambiente João Capobianco le cause sono molteplici, tra cui «la siccità e lo sciopero dei dipendenti delle istituzioni ambientali che hanno il compito di monitorare la regione».
Nonostante l'impennata di luglio, tuttavia, negli ultimi 12 mesi in Amazzonia sono andati perduti 4'315 km2, rispetto ai 7'952 km2 registrati tra agosto del 2022 e il luglio 2023.
Quanto al Cerrado, una savana tropicale che si estende per quasi 2 milioni di km2 nell'altopiano centrale del Brasile, è stato invece registrato un record di deforestazione con 7'015 km2 distrutti tra agosto 2023 e luglio 2024.
I dati sono stati presentati dalla ministra dell'ambiente e dei cambiamenti climatici Marina Silva e da Luciana Santos, ministra della scienza e tecnologia.