È quanto chiesto dal Consiglio d'Europa dopo l'intervento di Julian Assange
STRASBURGO - «Gli Stati Uniti devono con urgenza riformare la legge sullo spionaggio del 1917, ed escludere la possibilità che possa essere usata nei confronti di editori, giornalisti, e whistleblower che divulgano informazioni classificate con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica e informare su crimini gravi, come l'omicidio, la tortura, la corruzione o la sorveglianza illegale».
A chiederlo è l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa nel rapporto sul caso di Julian Assange approvato con 88 voti favorevoli.
Il rapporto analizza la vicenda giudiziaria del fondatore di WikiLeaks e l'effetto dissuasivo e di autocensura che ha su giornalisti, editori e altri soggetti che riferiscono su questioni essenziali per il funzionamento di una società democratica.
L'assemblea chiede a Londra di condurre un'inchiesta per stabilire se Assange sia stato sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni inumani o degradanti durante la detenzione nel carcere britannico di massima sicurezza di Belmarsh.
Infine, nel testo si domanda a tutti gli Stati - membri e osservatori del Consiglio d'Europa, tra cui Washington - di adottare tutte le leggi e misure necessarie a impedire che un caso come quello di Assange possa ripetersi.