Almeno 6 le vittime e 11 i feriti secondo il ministero della Salute libanese
TEL AVIV/BEIRUT - L'esercito israeliano ha attaccato nuovamente il centro di Beirut: il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sei persone sono state uccise e altre 11 sono rimaste ferite nel corso di un raid avvenuto nella notte.
Testimoni oculari hanno riferito di diversi bombardamenti e il rumore delle esplosioni si è sentito in tutta la città. I video sui social media hanno mostrato dense nuvole di fumo che si alzavano nel cielo.
I residenti hanno riferito che droni e jet da combattimento hanno continuato a sorvolare la città dopo gli attacchi.
Le incursioni dei jet e dei droni israeliani hanno preso di mira anche la roccaforte di Hezbollah nella capitale: tre attacchi aerei hanno colpito il quartiere di Dahiyeh, lo stesso dove è stato ucciso anche il leader Nasrallah. Lo riportano i media sauditi, ripresi da Haaretz.
Intanto Aziz Salha, uno degli autori nel 2000 del linciaggio di Ramallah, è stato ucciso in un bombardamento aereo israeliano nel centro della Striscia di Gaza, rendono noto i media locali.
Il linciaggio nella città della Cisgiordania fu un violento episodio che avvenne presso la stazione di polizia di el-Bireh, dove una folla palestinese fece irruzione uccidendo e mutilando due militari israeliani che erano entrati accidentalmente nella città controllata dall'Anp.
Salha era diventato famoso dopo essere stato fotografato mentre agitava le sue mani coperte di sangue fuori dalla finestra della stazione di polizia. Arrestato e condannato all'ergastolo, venne però rilasciato nel 2011. L'opinione pubblica israeliana fu sconvolta dalla brutalità dell'episodio.
Infine, il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib - citato dall'agenzia di stampa turca Anadolhu - ha affermato che l'ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva accettato un cessate il fuoco con Israele poco prima di essere ucciso.
«La parte libanese aveva accettato» e il presidente del parlamento Nabih Berri «si era consultato con Hezbollah e ne avevamo informato i rappresentanti di Stati Uniti e Francia», dice Bou Habib.