Le autorità stanno indagando su altre morti di neonati e collassi non fatali
LONDRA - Lucy Letby, la cosiddetta infermiera killer al centro della "strage di neonati" del Countess of Chester Hospital, ospedale nel nord dell'Inghilterra in cui la donna era addetta al reparto maternità, è stata interrogata in carcere, dove sta scontando un ergastolo, per altre morti e collassi non fatali di bebè. Lo ha dichiarato in una nota la polizia del Cheshire, secondo cui i nuovi casi riguardano anche il Liverpool Women's Hospital, un'altra struttura sanitaria dove l'infermiera ha lavorato
Letby è dietro le sbarre per aver fatto morire deliberatamente - secondo le accuse - 7 bebè fra il 2015 e il 2016, e tentato di ucciderne altrettanti, per ragioni rimaste in larga parte oscure. In ottobre era stata respinta una richiesta d'appello dopo la sua più recente condanna, arrivata al termine di un secondo processo. Gli avvocati di Letby avevano criticato il clima mediatico ostile, in particolare da parte dei tabloid, che si era creato attorno alla figura della 34enne, tale da influenzare la giuria e pregiudicare il procedimento nei suoi confronti.
Intanto prosegue alla Liverpool Town Hall l'inchiesta che intende far luce su come sia stato possibile il caso Letby nella struttura ospedaliera pubblica anche alla luce dei forti dubbi emersi sui media sulla stessa colpevolezza dell'infermiera. Nei giorni scorsi è stato rivelato che Letby era stata scelta nel 2013 dal Countess of Chester Hospital come testimonial su volantini e poster per una raccolta di fondi destinati al reparto di maternità.