Il presidente della Rai è criticato per le sue dichiarazioni sui presunti finanziamenti del miliardario George Soros a favore di un enorme numero di parlamentari europei
ROMA - La Lega contro il conduttore Fabio Fazio che ospita Mimmo Lucano, il Partito democratico a Bruxelles contro Marcello Foa per le dichiarazioni al quotidiano israeliano Haaretz sui presunti finanziamenti del miliardario George Soros a favore di "un enorme numero" di parlamentari europei, compresa «l'intera delegazione del Pd». Sono i due fronti polemici che investono oggi Viale Mazzini.
Domenica prossima Fazio avrà tra gli ospiti Lucano, il sindaco di Riace esiliato per decisione del tribunale del riesame dopo la revoca degli arresti domiciliari. Il via libera della Rai arriva in serata, dopo le opportune verifiche con l'ufficio legale dell'azienda.
Nel pomeriggio, l'altolà dei parlamentari del Carroccio in commissione di Vigilanza: «Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull'accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull'onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un'interrogazione in commissione di vigilanza Rai», avvertono.
Sconcerto dal Pd: «Se questo è il criterio, chiederei alla Rai di far sparire dagli schermi Salvini ed i dirigenti Lega. #49 milioni», scrive su Twitter il capogruppo in Vigilanza Davide Faraone. Sulla stessa linea Enza Bruno Bossio: «La Lega vuole limitare la libertà di informazione e distruggere un modello di accoglienza che ha funzionato. Per questo vuole censurare l'intervista di Fabio Fazio a Domenico Lucano. Sono metodi di altre epoche storiche, non applicabili nel 2018 e in una democrazia moderna». «I leghisti si inalberano per la presenza di Mimmo Lucano da Fazio domenica prossima? Vorrei sommessamente ricordargli che la Rai non è Telepadania, non è cosa loro», replica Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.
Insorgono anche Federazione della stampa italiana e sindacato Usigrai: «Rassegnatevi: i partiti non possono e non devono decidere chi può e chi non può essere ospite di una trasmissione. Come non devono mettere bocca sui sommari dei tg. O peggio sui direttori di reti e testate. Siamo certi che nessuno in Rai cederà al veto dei parlamentari della Lega su Domenico Lucano. La soluzione non è mai cancellare. Ma semmai aumentare le occasioni di ascolto, di confronto e di dibattito».
Ad accendere l'altro fronte è l'intervista di Foa ad Haaretz: il presidente della Rai, invitando a «non aver paura dei nuovi populisti d'Europa», cita tra l'altro un rapporto in cui si sostiene che Soros abbia finanziato «un enorme numero» di parlamentari Ue, inclusa «l'intera delegazione del Pd». Insorgono i democratici, con Michele Anzaldi che parla di «parole gravissime e vergognose» e con Francesco Verducci, convinto che sia «inaccettabile che Foa possa guidare la Rai».
Ma la protesta rimbalza a Bruxelles. «Non avrei mai pensato di dover querelare e chiedere i danni al presidente della Rai», attacca David Sassoli (Pd), vicepresidente del Parlamento europeo ed ex giornalista della tv pubblica. «Abbiamo deciso tutti insieme di portarlo davanti ad un tribunale della Repubblica. Foa dovrà rispondere in sede penale con relativo risarcimento danni», annuncia Patrizia Toia a nome dei 26 europarlamentari del Pd. La notizia «è una bufala che circola da oltre un anno e contro la quale abbiamo scritto rettifiche e fornito risposte chiare», chiosa l'eurodeputata Isabella de Monte.