«Il coronavirus sta minacciando l'intera umanità» ha detto Antonio Guterres, Segretario Generale dell'ONU
NEW YORK - 2 miliardi di dollari per combattere l'avanzare del coronavirus in Sud America, Africa, Medio Oriente e Asia. È la misura annunciata dal Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ha così lanciato il piano di risposta umanitaria globale delle Nazioni Unite.
Come si può notare, la proposta spinge ad aiutare i Paesi più vulnerabili e poveri del globo nel tentativo di proteggere milioni di persone.
«Il coronavirus sta minacciando l'intera umanità, e quindi l'intera umanità deve combattere. Le risposte dei singoli paesi non saranno sufficienti», ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, lanciando il piano da due miliardi di dollari. «Il mondo deve affrontare una minaccia senza precedenti. Dobbiamo venire in aiuto degli ultra-vulnerabili, questa è una questione di solidarietà umana di base», ha continuato.
«Supportare il piano di risposta umanitaria al coronavirus è una necessità per la sicurezza sanitaria globale. È un imperativo morale, nell'interesse di tutti, ed è una parte cruciale per vincere questa lotta», ha detto Guterres. «Chiedo ai governi il loro pieno sostegno», ha aggiunto.
«Questo è il momento di farsi avanti per le persone vulnerabili», ha sottolineato Guterres. «Gli anziani, i malati cronici e i disabili affrontano rischi particolari e sproporzionati e richiedono uno sforzo totale per salvare le loro vite e proteggere il loro futuro».
Il piano di risposta umanitaria globale dell'Onu sarà attuato dalle agenzie delle Nazioni Unite con l'aiuto di Ong internazionali. Il progetto prevede la fornitura di attrezzature di laboratorio essenziali per i test e forniture mediche per curare le persone, l'installazione di stazioni di lavaggio delle mani in campi profughi e insediamenti, il lancio di campagne di informazione pubblica su come proteggere se stessi e gli altri dal virus e la creazione di ponti e hub aerei in Africa, Asia e America Latina per spostare gli operatori umanitari e le forniture dove sono maggiormente necessarie.
Gli stati membri sono stati avvertiti che qualsiasi deviazione dei finanziamenti dalle operazioni umanitarie esistenti creerebbe un ambiente in cui colera, morbillo e meningite possono prosperare, il numero di bambini malnutriti potrebbe aumentare e gli estremisti potrebbero prendere il controllo. Per dare il via al piano di risposta, il capo degli affari umanitari dell'Onu, Mark Lowcock, ha rilasciato altri 60 milioni di dollari dall' "UN Central Emergency Response Fund (Cerf)", che porta il sostegno totale del fondo a 75 milioni.