Il presidente riprende la campagna elettorale: tre tappe in tre giorni per rimontare il distacco dal rivale dem.
Il piano di uscire dall'ospedale con la t-shirt di Superman non è stato portato a compimento.
WASHINGTON - Il presidente degli Usa, Donald Trump, si dichiara praticamente guarito dal Covid-19. «Sono immunizzato. Non posso più prendere» il virus e «non lo posso trasmettere», ha annunciato rituffandosi in pieno in campagna elettorale.
Ma la sua autocertificazione non spazza via i dubbi sul suo reale stato di salute: anche se il medico curante ha dichiarato che «non rischia più di trasmettere» il coronavirus ad altri, non è chiaro se Trump sia negativo o meno al test. Semplicemente perché nessuno lo dice. Qualche dubbio lo hanno anche a Twitter: «Questo tweet viola le nostre regole sulla diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente dannose sul Covid-19». Tuttavia, il cinguettio non è stato rimosso. «Abbiamo determinato che potrebbe essere d'interesse pubblico che il tweet resti accessibile».
Sì al secondo dibattito - La Casa Bianca chiede alla commissione che organizza i dibattiti presidenziali di far tenere il secondo dibattito fra i candidati alla presidenza visto che Donald Trump ha ricevuto il via libera dei medici dopo il ricovero per il Covid-19. Lo riporta la Cnn.
Il secondo dibattito era in calendario il 15 ottobre ma è stato poi cancellato di fronte al rifiuto di Trump di partecipare a un duello virtuale. La Casa Bianca chiede ora di reinserirlo in agenda. Il terzo e ultimo dibattito è in programma il 22 ottobre.
La campagna elettorale riprende - Dopo il mini rally alla Casa Bianca di sabato, Trump si prepara a tornare in pista in tre Stati chiave per le ambizioni di rielezione: lunedì in Florida, martedì in Pennsylvania e mercoledì in Iowa. Un tour serrato per un presidente ancora in via di recupero, ma necessario per cercare di recuperare il terreno. I sondaggi lo danno infatti in forte svantaggio rispetto al rivale Joe Biden: le ultime rilevazioni di Washington Post e Abc fotografano un distacco di 12 punti a livello nazionale. E gli concede pochissime chance di vittoria, il 14%, anche Nate Silver, il guru dei sondaggi di FiveThirtyEight.
Trump però non si arrende e liquida le rilevazioni come fake news, ricordando che anche quattro anni fa tutti i sondaggi lo davano perdente. «Vinceremo in modo ancora più forte che nel 2016», ha promesso, dicendosi convinto di come «l'entusiasmo» intorno alla sua candidatura sia più grande rispetto a quattro anni fa.
La salute di Biden - Nell'ennesima intervista a Fox di questi giorni, il presidente si è detto sicuro del fatto che vincerà le elezioni perché l'America non può permettersi Joe Biden, un candidato debole nelle mani della sinistra radicale.
Tanto più, ha insinuato Trump, che il suo rivale non sembra godere di buona salute. «Ieri tossiva, e molto. Non era un bello spettacolo, ma i media non lo dicono», ha accusato, riferendosi all'esame costante a cui lui è invece sottoposto, come ad esempio i diversi colpi di tosse in un'intervista a Sean Hannity, sempre su Fox, sui quali si è speculato nei giorni scorsi.
«Sono tornato e sto meglio di prima», ha comunque tagliato corto Trump, cercando di trasmettere quell'immagine di forza che più di tutto gli sta a cuore. Tanto che, ha raccontato il New York Times questa volta senza essere smentito, all'uscita dell'ospedale Walter Reed il presidente voleva indossare una maglietta di Superman. Il piano prevedeva di mostrarsi inizialmente debole e poi stupire tutti aprendosi la camicia e sfoggiando la t-shirt del supereroe. Alla fine però non se n'è fatto niente, forse di fronte allo scetticismo di molti di coloro con cui il presidente aveva parlato.
La replica del rivale - Biden, da parte sua, sta seguendo a distanza gli eventi di Washington senza risparmiare stoccate a Trump. «La posta in gioco non potrebbe essere più alta in queste elezioni», ha avvertito l'ex vicepresidente in Pennsylvania, uno degli Stati che potrebbe decidere il prossimo inquilino della Casa Bianca. Biden si è rivolto alla classe media puntando il dito contro un presidente che «vi guarda da Park Avenue, mentre io vi guardo da Scranton», la sua città natale.
Anche lui ostenta ottimismo, dicendosi convinto che i democratici vinceranno le elezioni: «L'unico modo in cui possiamo perdere è se ci sono brogli». Ma anche per il candidato democratico qualche grana c'è. L'ex vicepresidente sta infatti glissando a tutte le domande che gli vengono rivolte sulla Corte Suprema. Un tema delicato che, ha spiegato, potrebbe essere strumentalizzato. Ma il suo silenzio sulla possibilità di aumentarne i componenti per consentire ai democratici di ristabilire l'equilibrio e su eventuali candidature sta suscitando non poche critiche, anche all'interno del suo stesso partito.