Il social network è accusato di riservare illegalmente le qualifiche maggiormente pagate agli immigrati
WASHINGTON - L'amministrazione Trump fa causa a Facebook accusando la società guidata da Mark Zuckerberg di discriminare i lavoratori americani rispetto a quelli immigrati. Lo riporta il Wall Street Journal. In particolare il Dipartimento di giustizia afferma che il social media di riservare illegalmente le qualifiche maggiormente pagate agli immigrati nell'ambito della sua campagna per sponsorizzare la residenza permanente di questi lavoratori. Tutto ciò a discapito dei lavoratori americani.
Il Dipartimento del ministero della giustizia che si occupa delle questioni legate ai diritti civili nelle 17 pagine con cui ha avviato l'azione legale sostiene che Facebook ha messo in palio almeno 2.600 posizioni tra il 2018 e il 2019 che sono state ricoperte da immigrati col visto H-1B riservato ai lavoratori altamente qualificati. Questo proprio nel periodo in cui la società stava sponsorizzando questi lavoratori perché ottenessero la carta verde per la residenza permanente.
La legge prevede che le società che sponsorizzano lavoratori con la green card devono dimostrare che per le posizioni richieste non sono stati trovati lavoratori americani altrettanto qualificati. Nell'azione legale, dunque, si sostiene che Facebook non ha pubblicizzato questi posti online, sul suo sito web, ma ha chiesto direttamente ai candidati di inviare per posta le loro domande.