Da meno di tre ore a oltre due settimane. Le ultime elezioni però si sono sempre concluse in un paio di giorni.
Nel 2015, Sergio Mattarella fu eletto al quarto scrutinio. Per risalire all'ultima elezione lunga bisogna fare un salto indietro di trent'anni: a quel maggio del 1992 straziato dalla strage di Capaci.
ROMA - «Troveremo una compatibilità tra i due eventi». Le parole sono quelle di Stefano Coletta, direttore di Rai1, chiamato la settimana scorsa a rassicurare gli animi sul palinsesto della prima rete nazionale italiana qualora l'elezione del presidente della Repubblica dovesse prolungarsi a oltranza, andando a impattare contro il Festival di Sanremo. E l'eventualità, lo insegna la storia, non può essere esclusa.
Calendario alla mano, il parlamento della vicina Penisola è stato convocato per le ore 15 di lunedì 24 gennaio per dare ufficialmente il via alla procedura di elezione del successore di Sergio Mattarella. Le luci del palco dell'Ariston si accenderanno invece il 1° febbraio (e lo resteranno fino al successivo sabato). A separare le due date ci sono otto giorni. Troppo pochi per consentire alla maggioranza dei grandi elettori - in tutto saranno 1008 tra deputati, senatori, senatori a vita e delegati delle Regioni - di individuare il tredicesimo inquilino del Quirinale?
Le "maratone" di Saragat e Leone
Forse non sarà il caso, ma non si può nemmeno escludere a priori il contrario. La forbice, storicamente parlando, è piuttosto ampia e va dalle due ore e quaranta minuti che bastarono per eleggere Carlo Azeglio Ciampi nel 1999, con 707 voti al primo scrutinio, fino alla "maratona" del dicembre 1971, iniziata il 9 e conclusasi solamente alla vigilia di Natale, che portò all'elezione di Giovanni Leone dopo 23 scrutini e 15 giorni. E non furono i soli record. Il democristiano, già presidente del Consiglio dei ministri e al tempo senatore a vita, salì al Colle forte di soli 13 voti di scarto al di sopra della soglia della maggioranza assoluta. Quindi con il 51.4% delle preferenze. Il più basso di sempre per un Capo di Stato italiano. Parlando però di "minutaggio", il primato spetta a Giuseppe Saragat, eletto il 28 dicembre del 1964 dopo 21 votazioni che durarono complessivamente 46 ore e 45 minuti sull'arco di 12 giorni.
L'ultima elezione lunga? Ben trent'anni fa
Se si guarda però a come sono andate le elezioni più recenti, la partita per il Colle sotto i "catafalchi" si è sempre conclusa nel giro di un paio di giorni. Fu così per Giorgio Napolitano, sia nel 2006 (8-10 maggio) che in occasione del suo "bis" nel 2013 (18-20 aprile). E fu così nel 2015 per Sergio Mattarella, eletto il 31 gennaio di quell'anno al quarto scrutinio. Per risalire all'ultima elezione lunga e logorante - e quella lo fu in tutti i sensi - bisogna fare un salto indietro di trent'anni, al maggio del 1992. Il nome è quello di Oscar Luigi Scalfaro, eletto al sedicesimo scrutinio.
La votazione prese il via il 13 maggio e si concluse il 25, due giorni dopo la strage di Capaci. I cinquecento chili di tritolo che spazzarono via le vite del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e della scorta, mandarono in frantumi anche le ultime speranze dell'allora senatore a vita Giulio Andreotti di salire al Quirinale, innescando la virata decisiva sull'allora presidente della Camera.