Anche i coniugi Obama si schierano a fianco di Kamala Harris. Ed è subito «Yes we Kam».
WASHINGTON - Last but not least: ultimo, ma non certo per importanza, a dare l'endorsement a Kamala Harris per la Casa Bianca è Barack Obama con la moglie Michelle. Un sostegno ben coreografato anche nei tempi. Quasi a serrare definitivamente le fila del partito dopo aver evitato un abbraccio immediato per apparire al di sopra delle parti e non oscurare né la nuova ribalta per Kamala né il sofferto addio di Joe Biden alla corsa.
Nell'aria da giorni, l'endorsement è arrivato con un video che immortala la telefonata dell'ex coppia presidenziale alla Harris, sullo sfondo di un Suv nero. Una chiamata che evidenzia una amicizia lunga oltre 20 anni e un potenziale legame storico tra il primo presidente afroamericano e quella che potrebbe diventare la prima donna di colore alla Casa Bianca.
Con uno slogan apparso tra i fan dei primi comizi che già li unisce: "Yes, we Kam", un richiamo al vincente slogan obamiamo "Yes, we can".
«Non posso fare questa telefonata senza dire alla mia ragazza, Kamala, che sono orgogliosa di te. Sarà storico», ha esordito l'ex first lady. «Michelle e io non potremmo essere più orgogliosi di sostenerti e di fare tutto il possibile per farti vincere queste elezioni e arrivare allo Studio Ovale», le ha fatto eco Barack, che poi su X si è detto sicuro che sarà «una fantastica presidente».
Earlier this week, Michelle and I called our friend @KamalaHarris. We told her we think she’ll make a fantastic President of the United States, and that she has our full support. At this critical moment for our country, we’re going to do everything we can to make sure she wins in… pic.twitter.com/0UIS0doIbA
— Barack Obama (@BarackObama) July 26, 2024
Kamala ha ringraziato, con malcelata sorpresa: «Oh mio Dio. Michelle, Barack, questo significa così tanto per me. Non vediamo l'ora di compiere questa impresa con voi due, Doug e io...», ha affermato la vicepresidente Usa. «Ma più di tutto, voglio solo dirvi che le parole che avete detto e l'amicizia che ci avete dato in tutti questi anni significano più di quanto io possa esprimere, quindi grazie a entrambi... E ci divertiremo anche in questo, non è vero?», ha aggiunto.
Gli Obama hanno diffuso anche una dichiarazione. «Non potremmo essere più entusiasti ed eccitati di sostenere Kamala Harris come candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti. Siamo d'accordo con il presidente Biden: scegliere Kamala è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Ha il curriculum per dimostrarlo», scrivono, ricordandone l'impegno come procuratrice generale in California, senatrice e vicepresidente.
«Ma Kamala - sottolineano - ha più di un curriculum. Ha la visione, il carattere e la forza che questo momento critico richiede. Non abbiamo dubbi che abbia esattamente ciò che serve per vincere queste elezioni... In un momento in cui la posta in gioco non è mai stata così alta, ci dà a tutti motivo di sperare». Quindi l'impegno a fare «tutto il possibile» per farla eleggere.
Già si parla di comizi ed eventi insieme, capaci sicuramente di mobilitare grandi folle. Come quelle che Harris sta attirando sui social: il suo nuovo account su TikTok ha conquistato 100 mila follower in 30 minuti.
Prosegue intanto il braccio di ferro sul duello tv tra lei e Trump. Domenica il tycoon si era detto disponibile a mantenere il confronto del 10 settembre - concordato in precedenza con Biden - ma spostandolo dalla «fake» Abc a Fox News, l'emittente dei conservatori dove lui è di casa. Quindi martedì aveva ribadito di essere «assolutamente» pronto a dibattere con il probabile nominee dem, aggiungendo però di non aver concordato nulla, se non il duello con Biden.
Giovedì l'ultima correzione di tiro: la sua campagna ha precisato che non ci sarà alcun dibattito finché i dem non avranno nominato formalmente il candidato. «Che cosa è successo al "quando vuoi, dove vuoi"?», lo ha provocato Kamala rinfacciandogli le parole che il tycoon aveva usato per sfidare Biden e accusandolo di fare marcia indietro.
Probabilmente Trump sta cercando di minare la credibilità di Abc, sperando che la tv spinga il confronto a suo favore o come alibi nel caso Harris se la cavasse bene. Oppure, secondo altri, lui e il suo team hanno semplicemente paura della sua performance contro l'ex procuratrice che lo paragona a truffatori e predatori sessuali.